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Il punto covid, indice Rt vicino a 1 e omicron dominante: individuate varianti chimera

Al momento la situazione non è preoccupante ma resta alta la guardia. Si accende il tema sulla quarta dose

La pandemia da covid-19 sembra volgere al termine ma purtroppo i dati ancora una volta meritano attenzione. In Italia i contagi sono nuovamente in rialzo con l’indice Rt che torna quasi a 1, ma rassicura l’occupazione degli ospedali che rimane stabile.

La variante omicron risulta dominante in tutto il mondo, come dichiara la stessa Organizzazione Mondiale per la Sanità, ma un altro fattore preoccupa e non preoccupa gli esperti: le varianti chimera. Varianti mix, una specie di ‘chimere’ che hanno un po’ di Delta e un po’ di Omicron, oppure altre segnalate sono varianti ricombinanti di Omicron BA.1 e BA.2.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, “si tratta di un fenomeno naturale e può essere considerato un evento mutazionale atteso. Lo stesso processo di monitoraggio e valutazione viene applicato a queste varianti ricombinanti”, dopo la verifica e l’esclusione di casi di potenziale contaminazione o co-infezione, “come per qualsiasi altra variante emergente. Le informazioni epidemiologiche e di sequenziamento attuali per questi ricombinanti – rimarca l’organizzazione di Ginevra – non indicano alcun segno di trasmissione rapida o cambiamento nella gravità clinica”.

Anche il sottosegretario alla salute, Pierpaolo Sileri, ha affermato che “in Italia vi è una maggiore diffusione dei contagi causata dalle sottovarianti di Omicron e che attualmente non è significativo finché i ricoveri sono stabili”.

Dunque, visto che gli ultimi dati non destano preoccupazione il sottosegretario alla salute Andrea Costa auspica di eliminare il super green pass per bar e locali all’aperto. E’ anche vero che la ‘giusta’ distrazione verso la guerra tra Russia e Ucraina abbia fatto allentare la guardia ai cittadini. Ma è anche vero che se si creano una serie di convinzioni sbagliate come “il covid è un semplice raffreddore” o “siamo vaccinati, non mi accadrà nulla”, si rischia di far risalire i numeri.

Anche il presidente della fondazione Gimbe afferma che “con i dati della pandemia in netto miglioramento e la drammatica situazione in Ucraina che ha catalizzato l’attenzione pubblica, si rischia un grave calo di attenzione nei confronti del Covid, che è un problema tutt’altro che risolto. Abbassare la guardia – conclude – significherebbe spianare la strada al covid e alle sue varianti”.

Si accende il tema quarta dose

Visti gli ultimi aggiornamenti si accende il tema sulla quarta dose di vaccino poiché secondo uno studio, condotto dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, la protezione del richiamo del vaccino inizia a diminuire dopo due mesi. “La terza dose di richiamo – afferma lo studio – ha aumentato la protezione al 67,2%. Tuttavia tale valore scende al al 45,7% dopo circa 10 settimane”.

Attualmente però le vaccinazioni hanno ridotto il rischio di finire in ospedale. I ricoveri infatti, si attestano al 13% mentre lo scorso anno si attestavano al 34% continuando a salire sempre più. Anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è stabile, il 6%. L’anno scorso invece era al 34%.

Nelle ultime 24 ore 48.483 nuovi casi in Italia

In un giorno sono stati registrati in Italia altri 48.483 nuovi casi di coronavirus a fronte di 433.961 tamponi processari. Al momento il tasso di positività si mantiene stabile all’11,2%. I decessi giornalieri sono 156. Diminuiscono i ricoveri: 201 in meno nei reparti ordinari e 29 in meno nelle terapie intensive. I guariti odierni sono 59.258.

Calano i ricoveri in terapia intensiva. Sono 563 i pazienti ricoverati, 29 in meno rispetto a ieri. Gli ingressi giornalieri sono 43. I ricoverati nei reparti ordinari sono 8.575, ovvero 201 in meno rispetto a ieri.

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