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Piana degli Albanesi, Vincenzo Petta lancia la candidatura a sindaco: “Avevo ed ho un sogno che ancora oggi inseguo”

Mi candido dopo 5 anni di opposizione in difesa dei diritti dei cittadini, controllando l’operato di questa amministrazione

PIANA DEGLI ALBANESI – L’alba delle campagne elettorali si prepara a stagliarsi nell’orizzonte e, sebbene ancora il sole non sia sorto, i suoi raggi, ancora lontani, riflettono barlumi di luce scarsa, lasciando presagire che il giorno è vicino e una volta giunto svelerà i progetti delle forze politiche che si apprestano a comporre un piano che, a loro detta, salverà il paesino o lo renderà migliore. Ma in questa penombra qualcuno ha avuto il coraggio di rivelare i suoi propositi, proclamando la massima intenzione. È il caso di Vincenzo Petta che tramite un video in diretta nella sua pagina facebook ha palesato la sua volontà di ricandidarsi alle prossime elezioni. 

Nel 2017 Vincenzo Petta è stato il leader della lista “Horën te Zëmbra” (Piana nel cuore) che ha ottenuto 497 voti o 500 – 3, come preferisce dire lo stesso Petta. 

Perché la decisione di ricandidarti?

La mia decisione è il risultato di una domanda invertita che mi sono posto ovvero “perché non avrei dovuto candidarmi!?” 

La mia candidatura di 5 anni fa fu una provocazione che voleva aggregare un voto di protesta. Una candidatura che voleva incentivare tutti e in special modo i giovani che hanno il rifiuto assoluto della politica vecchia maniera, una candidatura che voleva spronare i cittadini affinché non delegassero più, con un assegno in bianco, i soliti professionisti della politica al governo di questo comune.

E quindi? Qual è il tuo auspicio?

Avevo ed ho un sogno che ancora oggi inseguo, abitare in un paese dove il Comune rappresenti l’istituzione alla quale i cittadini si rivolgono e si identificano e che diventi il luogo simbolo dove si manifesta la partecipazione democratica e la crescita sociale della comunità! 

In sintesi, avrei voluto e ancora oggi credo di potere ristabilire la normalità venuta a mancare in questi anni e istaurare una logica di neo-protagonismo del cittadino partecipe ed artefice dello sviluppo e della crescita del proprio paese.

Cosa c’è bisogno, dunque?

Alla luce di tutto ciò che è successo negli ultimi anni in cui è mancata la democrazia e il libero dibattito con lo scioglimento del consiglio comunale, c’è bisogno di una persona “normale”che capisca tutte le difficoltà della cittadinanza, perché le vive in prima persona. Dopo quella esperienza io e il nostro gruppo siamo rimasti attivi per 5 anni facendo opposizione rimanendo vigili a controllare sull’operato di questa amministrazione in difesa dei diritti dei cittadini passati ad evidenziare e combattere storture amministrative e deviazioni politiche in ogni modo e con ogni strumento, e dunque ho trovato normale e naturale  la mia ricandidatura.

Sei aperto ad alleanze con altre forze politiche o movimenti?

Non ho alcun pregiudizio purché qualsiasi forza politica o movimento condivida con me un pensiero che anni fa mi fu recapitato in anonimato, essere artefice di un giardino nuovo e profumato recintato di onestà e legalità. Anzi bisognerebbe abbandonare gli steccati e i partiti per ricostruire una vera democrazia virtuosa che unisca il paese e che non crei altre divisioni, per questo non possiamo che essere aperti ad ogni alleanza con movimenti che vogliano impegnarsi a sottoscrivere e a realizzare un programma innovativo utile alla cittadinanza.

Perché la gente dovrebbe votarti?

Anzitutto perché considerato il livello degli ultimi sindaci e come hanno ridotto questo paese, sento che non mi manchi nulla! Anzi potrei fare molto meglio anche perché non sono affetto da “sindachite”. 

Cosa è la “sindachite?

Quella malattia che colpisce tutti i sindaci i quali smettono di ascoltare i cittadini e voglio decidere tutto da soli pensando di essere dei piccoli despota. In campagna elettorale dissi che il porta a porta non si fa prima dei voti ma dopo per ascoltare i cittadini.

Se c’è stato, come giudichi il tuo “operato politico” degli ultimi cinque anni?

Penso di essere stato vicino al paese e alla cittadinanza, esercitando un vero e proprio controllo sull’operato dell’amministrazione. Responsabilità che sentivo sulle mie spalle evidenziando storture e disservizi, incaricandomi sia prima che dopo lo scioglimento del consiglio comunale, fatto gravissimo (il massimo organo rappresentativo della comunità locale ed espressivo della domanda sociale, organo di indirizzo di controllo politico-amministrativo dell’ente locale, espressivo della domanda sociale e interprete permanente della volontà popolare), a supplire un’opposizione inesistente! 

Hai dato vita a qualche iniziativa? 

Sono stato vicino alla stessa cittadinanza con una serie di iniziative anche a carattere sociale, soprattutto durante le fasi più acute della pandemia. Abbiamo perfino fatto una raccolta fondi e abbiamo distribuito buoni spesa a chi ne aveva più bisogno e a chi era stato dimenticato dalle istituzioni comunali. Si, non so perché dovrebbero votarmi …ma nel contempo mi chiedo perché non dovrebbero votarmi…

Secondo te esiste una classe dirigente a Piana? Se sì, cosa ne pensi?

Questo è un paese che ha un’alta scolarizzazione e allo stesso tempo persone con menti e competenze eccelse. A queste menti mi rivolgo perché siano prodighi a costruire un senso di appartenenza e di identità collettiva dei cittadini. Queste persone dobbiamo coinvolgere per scrivere e realizzare i programmi e i progetti che dobbiamo far diventare realtà! Però ci sono persone preparate che hanno competenza ed esperienza in campo amministrativo.

Forse quello che vorrei far notare é come non ci sia stato un ricambio generazionale nella politica e alcuni giovani che ci hanno provato hanno assunto modi e pregiudizi dei vecchi, ma spero sempre di sbagliarmi.

Non amo parlare di classe dirigente nella sua definizione primordiale “di un gruppo che ha la più forte influenza su tutte le altre classi”. 

Riuscirai a superare le 497 preferenze di 5 anni fa?

Spero e devo prenderne di più. C’è una prateria di elettorato deluso dalle false promesse di questo sindaco che odia la libertà e la critica e ce ne sono altrettante che non credono più alla sinistra incarnata sempre dalle stesse persone, caratterizzata sempre dalle stesse lotte intestine incapace di offrire prospettive future alla gente. 

Ti rimetti in gioco…

Sì, consapevole che tutto possa accadere. Il mio obbiettivo è chiaramente superarli ed andare oltre, ma mi viene anche di nuovo facile rifarmi a quel famoso volantino dove era scritto (riferendosi al segreto delle urne) “entra nel segreto della tua stanza e parla al tuo cuore di certo troverai la risposta che cerchi ma da quel momento non avrai più alibi non essere complice di una nuova definitiva distruzione!” 

Secondo te, qual è lo stato di salute sociale ed economico di Piana?

Io abito a Piana e vivo fra la gente, e i problemi economici diventano sempre più grandi, il paese si spopola sempre di più e questo non è un caso, questa è una conseguenza diretta della mancanza di prospettive e di opportunità messe in campo anche e soprattutto dall’Amministrazione Comunale. Non c’è lavoro e non si fa nulla per crearne, pertanto i giovani, per realizzarsi, scappano, e stanno tutti a guardare, a volte si fanno qualche selfie per saziare la propria fame di protagonismo e visibilità.
A Piana mancano i servizi, pensiamo a quelli sanitari. Si era cercato di realizzare un centro sanitario dove c’è il 118, invece è tutto abortito, manca tutto, non abbiamo consultorio. Anche la qualità dei pochi servizi rimasti è scadente, basti pensare al servizio rifiuti, tutta la gente è insoddisfatta ma nessuno li ascolta. I cittadini sono buoni solo per essere spremuti con le tasse, tasse e ancora tasse senza avere in cambio alcun servizio.

E la cultura?

Per la cultura lasciamo stare, a Piana è sempre stata monopolio di pochi e in questi anni purtroppo non c’è stata alcuna iniziativa culturale seria e prolungata che producesse degli effetti positivi sui ragazzi e sulla cittadinanza tutta. In compenso altre passerelle e sfilate, quelle non ci sono mancate. Non è necessario che debba parlare sempre delle solite cose, lo stato attuale del museo e della biblioteca comunale, lo sanno tutti ma nessuno fa niente e invece basterebbe poco per valorizzare questi luoghi unici che erano nati per promuovere la nostra cultura e le nostre tradizioni che tanto affascinano chi viene da fuori.

E la salute sociale?

È messa male. È triste quando la comunità o la società non si indigna, non combatte, accetta tutto con rassegnazione. Molti si sono arresi all’ignoranza e alla mediocrità. Prima di tutto dovremmo guarire da questo, ritornare ad avere orgoglio e cambiare quello che non va. 

Ponendo che si possa parlare ancora in questi termini… qual è la differenza tra le coalizioni di centro destra e centro sinistra?

Hai detto bene, “ponendo che si possa parlare in questi termini”, infatti se lo chiedono in tanti.. come si fa a capire su cosa si differenziano!? Ormai nessuno si fida più delle parole, che spesso si assomigliano nelle diverse parti politiche, ma allora sono veramente “tutti uguali”!? In altre parole, lo schema centrodestra/centrosinistra pare superato nelle politiche messe in campo dagli amministratori locali, molto più che nelle convinzioni dei partiti e degli stessi elettori.

E cosa può fare la differenza?

La competenza, la lungimiranza e il coraggio, non per ultimo la lealtà e la trasparenza verso la cittadinanza da parte degli amministratori! 

“Hai individuato lo zoccolo duro della lista che presenterai?”

Non solo è individuato, è anche pronto …non ho voluto fare nomi al momento per ulteriori  definizioni e innesti.

L’autoironia esiste nella nostra politica locale?

Cossiga diceva: “Il politico deve possedere il dono della pazienza, dell’ironia e soprattutto dell’autoironia”, ironia, per vedere con chiarezza e compatire le umane debolezze, soprattutto misurando le proprie, autoironia per non sopravvalutare né le proprie intenzioni né il proprio ruolo, né i propri meriti; anzi, questi, sempre che li abbia, farà meglio a non considerarli affatto. Copiando e incollando questo pensiero (che faccio mio) posso ben affermare che non esiste affatto l’autoironia nella nostra politica locale.

[15:01, 25/1/2022] Mario Calivà Piana Degli Albanesi: Vincenzo Petta: mi ricandido a sindaco di Piana

Nel 2017 la sua lista aveva ottenuto “quasi” 500 voti

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