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Ex Mulè all’asta, ma l’AUSER non ci sta, e chiede un incontro all’amministrazione

L'Ex Mulè assegnato all'AUSER fino al 2025: "Vi si svolgono diverse attività con alta valenza sociale e sostitutive all’azione che dovrebbe fare l’Amministrazione"

MONREALE – Sono circa 160 i beni immobiliari appartenenti al patrimonio comunale, che l’amministrazione ha deciso di alienare, al fine di reperire nuove risorse finanziarie ed evitare spese di manutenzione. Tra questi l’ex mobilificio Mulè, il grande edificio di via Venero, la struttura più pregiata che il comune vuole cedere (per la quale è prevista una base d’asta di 892.000 €), che venne assegnata all’AUSER nel 2016 con relativa convenzione e protocollo d’intesa, con scadenza nel 2025.

Ma l’associazione di volontariato e di promozione sociale monrealese non ci sta. E con una lunga lettera indirizzata al sindaco Alberto Arcidiacono, agli assessori Luigi D’Eliseo e Sandro Russo, il circolo Biagio Giordano dell’AUSER di Monreale ha chiesto di essere  convocata, chiedendo la partecipazione all’incontro anche del Dirigente Dott. Pietrantonio Bevilacqua e Dott. Girolamo Campanella, responsabile dell’Ufficio Patrimonio.

L’annuncio dell’intenzione dell’amministrazione di mettere in vendita la struttura ha sollevato molte preoccupazioni tra i soci del circolo, diverse centinaia di anziani monrealesi che all’interno dell’immobile svolgono diverse attività, dal ballo ai momenti conviviali e di gioco, ai seminari scientifico/culturali. Nel centro è anche in funzione uno sportello di medicina generale gratuito per tutte le esigenze/informazioni dei soci.

Un dato che il presidente dell’AUSER, Luigi Mazzola, ha voluto sottolineare, spiegando come all’interno dell’ex Mulè l’associazione svolga una serie di attività dall’alta valenza sociale, supplendo alle carenze dell’amministrazione.

“Da quando nel 2016 ci venne assegnato l’immobile – scrive Mazzola – come Associazione abbiamo apportato, a nostre spese, migliorie e rifacimenti senza che l’Amministrazione intervenisse per le opportune manutenzioni e riparazioni. Abbiamo provveduto a ridipingere le saracinesche, a dotare lo stesso immobile di un ulteriore bagno per le donne ed i disabili, ad imbiancare tutte le pareti, a pulire dalla giungla di sterpaglie e dai rifiuti tutti gli spazi esterni pertinenti”.

Mazzola specifica come il canone fissato nella convenzione sia stato sempre ed anticipatamente pagato, e come gli spazi siano stati sempre messi a disposizione dell’amministrazione quando richiesto per finalità sociali.

Insomma, per il presidente dell’AUSER non bisogna considerare gli immobili tutti uguali rischiando di farne di tutta l’erba un fascio. “Vi sono immobili ed immobili: immobili che non producono reddito perché i relativi canoni non vengono pagati, immobili che non producono reddito adeguato alle condizioni di mercato ed immobili che invece svolgono una funzione sociale e sostitutiva all’azione che dovrebbe fare l’Amministrazione”.

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