MONREALE – Al cammino di San Francesco, al più rinomato Cammino di Santiago, all’Itinerarium Rosaliae” o alle numerose vie Francigene, potrebbe a breve aggiungersi un altro cammino, a firma monrealese. È “Il Cammino dei Mille alla presa di Palermo”, un percorso di alcune centinaia di chilometri, che attraversa 13 comuni, quelli, nella provincia palermitana, solcati dalla spedizione garibaldina dei Mille.
L’iniziativa nasce dalla Pro Loco monrealese, presidente la Prof.ssa Amelia Crisantino, che, quale volano per la promozione del territorio, ha mostrato interesse per quella forma di turismo lento e di prossimità che negli ultimi anni sta prendendo piede.
“Il Cammino dei Mille alla presa di Palermo” parte da Monreale e attraversa i territori dei comuni di Altofonte, Piana degli Albanesi, Santa Cristina Gela, Corleone, Mezzojuso, Villafrati, Cefalà Diana, Godrano, Marineo, Misilmeri, Palermo.
Ancora il progetto, che vede Monreale comune capofila, è alla prima fase. È stato sviluppato dalla Pro Loco, che ha provveduto allo studio necessario per la ricostruzione storica degli eventi, ha scelto i percorsi e scritto i testi per guidare i viaggiatori e presentargli il territorio dal punto di vista storico-culturale, paesaggistico e naturalistico.
Giovedì 1 luglio nei locali della Biblioteca comunale (presso l’ospedale Santa Caterina) alle ore 9.30 si terrà una riunione operativa fra l’amministrazione di Monreale, l’Associazione Pro Loco e i rappresentanti dei 13 Comuni dell’area metropolitana di Palermo, per la firma di un protocollo d’intesa volto a creare una rete di supporto per “Il Cammino dei Mille alla presa di Palermo”.
Aldilà del condividere o meno il personaggio di Garibaldi e la spedizione dei Mille, al di là di cosa hanno rappresentato i Savoia per il Sud Italia, al di là di ciò che si può pensare della monarchia borbonica e dei proprietari terrieri onnipotenti e ricchissimi che trattavano il popolo e i cintadini come degli schiavi, al di là di tutte queste riflessioni pro o contro uno o l’altro schieramento, rimane il fatto che la storia del territorio va ricordata e quindi che la prof.ssa Amelia Crisantino é grandissima e illuminata come sempre.