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49 libri antichi restituiti alla biblioteca “Ludovico II De Torres” del seminario arcivescovile di Monreale

I libri appartengono alla collezione del cav. Salvatore Renda Pitti donata alla Chiesa monrealese

MONREALE – 49 libri antichi, di età compresa tra il 1600 e il 1800, sono stati restituiti alla biblioteca “Ludovico II De Torres” del seminario arcivescovile di Monreale.

Si tratta di libri rubati nel 1989 a Salvatore Pitti Renda che, attraverso un lascito testamentario, ne aveva disposto la donazione alla Diocesi di Monreale.

Il recupero dei libri risale al 2020, ma è stato reso noto solo alcuni giorni fa dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo, nell’ambito del consuntivo dell’attività operativa relativa al 2020.

In quell’anno sono stati sequestrati 1996 importanti reperti archeologici illecitamente trafugati, ma il 2020 ha registrato anche un incremento del numero dei reati concernenti i furti di beni culturali. Nel territorio siciliano vi erano stati commessi 24 furti, a fronte dei 14 dell’anno precedente. Tra gli obiettivi più colpiti i luoghi privati e quelli di culto.

Le opere restituite alla biblioteca “Ludovico II De Torres” appartengono al ricchissimo patrimonio artistico che il Cav. Salvatore Renda Pitti (nato a Monreale nel 1906 e deceduto nel 1992) aveva donato alla chiesa monrealese. 

Cav. Salvatore Renda Pitti

Nello specifico Pitti volle donare la sua ricca biblioteca insieme alle suppellettili sacre al Seminario arcivescovile, e tutto il patrimonio e le sue collezioni alla Cattedrale di Monreale, per poter essere fruiti dal vasto pubblico all’interno del museo diocesano che sarebbe nato successivamente. 

Ed infatti al secondo piano del Museo diocesano di Monreale è stata dedicata una sala al Cav. Pitti dove si possono ammirare libri, dipinti, maioliche, suppellettili sacre d’argento, reliquie e reliquiari, incisioni, biscuits, orologi di diversi materiali e forme, ceroplastica, manufatti in avorio, alabastro, tartaruga, lapislazzuli, madreperla. Si tratta di una collezione di manufatti e libri che acquistò prevalentemente nel dopoguerra da famiglie aristocratiche palermitane.

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