Ogni studente che decide di non tornare al nord o all’estero, dopo essere rientrato a causa dell’emergenza coronavirus, e quindi continuare i suoi studi in una università siciliana avrà un contributo di 1.200 euro. Il bonus s è stato previsto dal governo regionale di Nello Musumeci.
Si tratta di una misura adottata dalla Regione Siciliana che vale 4 milioni, da spendere o meglio da investire per gli studenti nel prossimo anno accademico. I fondi andranno agli atenei che in cambio dovranno azzerare le tasse universitarie. Una misura che l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, invita a inserire nel «ventaglio di azioni» messe in campo dalla Regione su suggerimenti dei rettori dell’isola.
In sostanza, oltre un contributo di 400 euro, a tutti gli idonei erogato dall’Ente per il diritto allo studio (Ersu) di Palermo va annotato il bonus affitti di 500 euro per i fuorisede rimasti sull’isola (dal valore di 5 milioni) finanziato dalla Giunta guidata da Nello Musumeci, che ha introdotto anche un contributo da 800 euro (con 4 milioni del Fondo sociale europeo) per gli studenti iscritti attualmente a un altro ateneo italiano o straniero e con Isee inferiore a 23.500 euro. All’appello hanno risposto in 10mila, che rappresentano solo un piccolo gruppo dei siciliani emigrati per studiare: circa 54mila (a fronte dei 101mila rimasti sull’isola, su cui si veda il grafico qui accanto).