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Sovranisti in piazza contro PD-M5S, ma il Cavaliere prende le distanze. Il nuovo governo, tra dubbi e speranze

ROMA – È appena cominciata la manifestazione a piazza Montecitorio contro il governo che oggi chiede la fiducia alla Camera. A organizzare l’evento di oggi, cui è prevista un’ampia partecipazione, il gruppo fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, a cui si accodano anche la Lega di Salvini e Cambiamo! dell’ex FI Giovanni Toti.

Secondo i manifestanti il governo Conte II andrebbe contro la volontà popolare, e chiedono quindi il voto anticipato. D’altro canto l’accordo PD-M5S è stato possibile grazie alla maggioranza parlamentare, fatto che non dovrebbe lasciare alcun dubbio sulla legittimità costituzionale del governo.

Un governo molto a sinistra, come è stato definito da alcuni. Un governo con una grossa partecipazione di meridionali (4 campani, 3 pugliesi, 3 siciliani e 2 lucani), definito da discutibili soggetti “zoo di terroni”. Tuttavia un governo che sta ricevendo l’appoggio di molti, a fronte di critiche troppo spesso prive di contenuti. Fatto che, attenzione, non è da imputare alla mancanza di criticità di chi governa, quanto più alla scarsa intelligenza di chi critica.

Il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, in un post su facebook ha sospeso il giudizio riguardo il neo ministro per le politiche agricole Teresa Bellanova, sottolineandone comunque la lunga esperienza nella lotta al caporalato. Anche il presidente della regione Musumeci, “al di là delle riserve politiche…”, augura un buon lavoro alle tre presenze siciliane della compagine governativa, ribadendo anche la disponibilità al confronto istituzionale.

Dichiarazioni fredde ma non negative, insomma, quelle che si leggono negli ultimi giorni. Il governo giallorosso non è ciecamente supportato da tutti, ma quasi tutti stanno lasciando uno spiraglio aperto. Forse credendo, senza dirlo a voce troppo alta, che qualcosa di buono, da questa nuova maggioranza, potrebbe anche uscire.

A destra invece sembra esserci poca unità: Berlusconi, durante una manifestazione a Giovinazzo, provincia di Bari, ha dichiarato che i sovranisti “non potranno mai vincere da soli, e se vincessero non sarebbero in grado di governare”, e annuncia una opposizione diversa e distante da quella di Salvini e Meloni. Non sembra, quindi, volersi invischiare in quello che è il gruppo più vicino all’ estrema destra italiana, lo stesso gruppo che chiama il popolo all’adunata in piazza e chiede pieni poteri.

Non si fa aspettare la risposta di Salvini, che, dopo essersi pentito amaramente di aver aperto una crisi di governo che lo ha escluso dai giochi, sente il terreno (e i sondaggi) cedere sotto i suoi piedi: “Gli alleati restino alleati” ha detto il leader del Carroccio, mentre insegue a passo svelto l’unica alleata estremista come lui, Giorgia Meloni.

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