Monreale, 23 aprile 2019 – Nella giornata di ieri, lunedì di Pasqua, come da tradizione gruppi di gitanti invadono i boschi limitrofi al centro abitato per organizzare la classica gita fuori porta a base di pasta al forno, carne arrostita e tanta carta e plastica.
In una società che si sta mobilitando per ridurre l’inquinamento, lo spreco e il degrado ambientale, c’è ancora qualcuno che, dopo aver finito la sua scampagnata, lascia i propri rifiuti inorganici nel bosco. Come successo oggi nell’area di Casaboli, che orde di gente incivile ha imbrattato con i residui del proprio pranzo: tovaglioli, bottiglie di plastica, c’è chi ha lasciato perfino le griglie e gli utensili da barbecue.
Ieri non era soltanto “pasquetta”, ma anche la giornata mondiale della salvaguarda della terra. E vedere questo scempio in un bosco è un pugno allo stomaco, così come lo è constatare la noncuranza di molta gente nei confronti della nostra terra.
Il bosco di Casaboli ospita una grande area attrezzata, che può rivelarsi piacevole per chi vuole trascorrere una giornata all’aria aperta, ma se continuiamo a sporcare in questo modo dove andremo un domani? Cosa lasceremo ai nostri figli? Se ogni gitante, alla fine della scampagnata, si portasse i propri rifiuti, avremmo un posto più pulito per tutti.
A nessuno piace arrivare in un’area attrezzata e trovare i tavoli sporchi, tantomeno recarsi in un luogo disseminato di piatti e bicchieri di plastica. Questi oggetti impiegano da 100 ai 1000 anni per decomporsi: è veramente così che vogliamo prenderci cura del nostro territorio?
Dopo la giornata di ieri, chi si occuperà di ripulire il bosco dalla sporcizia lasciata dagli incivili? Quanta spazzatura sarà ancora abbandonata senza che nessuno punisca questi individui? In che condizioni dobbiamo aspettarci di trovare Casaboli al termine della stagione estiva?