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Mafia, 25 arresti a Trapani. Compravendita di voti e favori, in manette anche tre politici locali

Trapani, 5 marzo 2019 – Alle prime ore di questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani hanno tratto in arresto 25 persone accusate di associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, estorsione, danneggiamento, incendio e altri reati, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Con l’operazione, denominata “Scrigno”, è stato possibile disarticolare il mandamento mafioso di Trapani con a capo i fratelli Francesco e Pietro Virga, colpire gravemente la famiglia mafiosa di Paceco, capeggiata dal pregiudicato Carmelo Salerno, e alcuni esponenti della famiglia mafiosa di Marsala.

È stato inoltre possibile risalire all’esistenza di un’articolazione mafiosa sull’isola di Favignana, capeggiata da Vito D’Angelo, ragusano che dopo aver scontato una lunga pena per omicidio era rimasto sull’isola, inizialmente in regime di semilibertà. D’Angelo, con gli anni, era diventato un punto di riferimento per gli esponenti della mafia trapanese.

Oltre al controllo di attività economiche, specialmente nel campo dell’edilizia e degli esercizi commerciali, obiettivo dell’organizzazione mafiosa è anche legato ai consensi elettorali in occasione delle consultazioni. Infatti sono stati arrestati anche l’ex Deputato regionale Paolo Ruggirello, l’ex assessore e candidata alle regionali del 2017 Ivana Inferrera e l’ex consigliere comunale di Erice Giovanni Maltese.

I rappresentanti locali della politica affidavano in alcuni casi la gestione di una parte della propria campagna elettorale ai mafiosi, che attraverso l’attivazione di una fitta rete di contatti acquistavano voti tramite accordi illeciti. È questo il caso di Giovanni Maltese, che si rivolse a esponenti di rilievo di Cosa Nostra come Francesco Virga e Francesco Orlando.

La Inferrera promise somme di denaro e assunzioni di manodopera in cambio di voti, insieme al marito Antonino D’Aguanno. Paolo Ruggirello in più occasioni si rivolse ad esponenti dell’organizzazione mafiosa per ottenere supporto elettorale durante le consultazioni regionali del 2017 e nazionali del 2018.

I Carabinieri hanno sequestrato attività imprenditoriali, società e compendio per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro, consistenti in un hotel a Favignana, due negozi, un impresa edile, un autonoleggio e un bar.

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