Monreale, 22 maggio 2018 – Salgono a quattro i Prodotti Agroalimentari Tradizionali emblematici del territorio monrealese. La cittadina normanna, famosa nel mondo per la sua maestosa Cattedrale che svetta imperiosa tra le colline della Conca d’Oro, oltre ai famosi “Biscotti di Monreale”, al “Pane di Monreale” e al “Susino Sanacore” può annoverare tra i propri prodotti tipici anche la “Zucca Virmiciddara” aggiunta nell’ultima revisione dell’elenco PAT redatto dal Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) su proposta dell’Azienda Agricola Verdi Colline che ha presentato opportuna documentazione presso l’Assessorato regionale dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Siciliana.
Per valorizzare e far conoscere alla cittadinanza questo singolare prodotto, l’Azienda agricola Verdi Colline, con il patrocinio del Comune di Monreale, e la collaborazione della Gastronomia Armetta, ha organizzato per giorno 26 maggio 2018 alle ore 16,00, presso l’Aula Consiliare del Comune di Monreale, il Meeting culturale “Alla riscoperta dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Conca d’Oro”. In questa occasione il termine meeting assume il doppio significato di incontro e presentazione. Durante la manifestazione verrà presentata ufficialmente alla cittadinanza la “Zucca Virmiciddara” come nuovo Prodotto Agroalimentare Tradizionale. Saranno presenti le cariche istituzionali dei comuni interessati di Monreale e Altofonte e vari esperti del settore cultura, inteso come elemento trasversale di scambio di idee, opinioni e informazioni.
Completerà inoltre la manifestazione, l’inaugurazione della mostra pittorica “Bellezze naturalistiche di Sicilia” allestita presso le Sale Leto e Giaconia del Complesso Monumentale Guglielmo II, dove sette artisti con i loro colori vivi e avvolgenti racconteranno attraverso paesaggi e nature morte la ricchezza e la varietà dei territori siciliani, e soprattutto della Conca d’Oro.
Il ministero delle politiche agricole considera come Prodotti Agroalimentari Tradizionali i prodotti “ottenuti con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore a venticinque anni”. Tale elenco è suddiviso per regioni e per categorie di prodotto ed è sottoposto a revisioni periodiche.
L’ultimo aggiornamento dell’elenco dei prodotti PAT è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n° 57 del 9 marzo 2018, Supplemento ordinario n. 11 e nella sezione dedicata alla Regione Siciliana, dell’elenco di cui sopra, è stato aggiunto, nella tipologia “Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformato” al n. 106 il prodotto “Zucca virmiciddara, Cucuzza virmiciddara”.
Le zucche virmiciddare sono piccole e dalla forma ovoidale. Possono raggiungere un peso di 3-4 kg. La buccia è verde scuro, ma presenta diverse macchie bianche ovali disposte su striature orizzontali che conferiscono un aspetto caratteristico. L'interno è bianco e non presenta cavità. Il sapore risulta dolce e delicato e questo le dona una notevole versatilità in ambito culinario, prestandosi sia per usi di gastronomia che di pasticceria. L’origine della zucca è ignota, ma la sua diffusione è da attribuirsi alle monache benedettine del Convento di San Castrense di Monreale, che ne facevano uso già dal tardo XV secolo. Presto la coltivazione si estese alle campagne circostanti
dell’arcidiocesi di Monreale (bacino alluvionale del fiume Oreto), diventando quindi un elemento caratteristico delle campagne di Monreale e Altofonte. Le zucche più tenere vengono usate per le ricette comuni a base di zucca: fritte, a cotoletta, con la pasta, a “tutto dentro”, a “sfincionello” e così via mentre le zucche più dure si prestano anche alla trasformazione in confettura che nel monrealese viene chiamata “zuccata”o “cucuzzata” o trasformate in zucche candite. Le monache benedettine avevano sviluppato una versione delle paste monacali a base di zucca. Tali paste, dette anche biscotti oblunghi, richiamavano la forma della zucca e simbolicamente il ventre materno della
Madonna. La zucca veniva utilizzata come ripieno fondamentale della pasta (confettura) e come decorazione finale (frutta candita). Notizie storiche sono ritrovabili in vari testi storici e nelle testimonianze delle persone più anziane. Nel 1838 il termine “zucca virmiciddara” è stato inserito nel “Nuovo dizionario-Italiano compilato da una società di persone di lettere per cura del barone Vincenzo Mortillaro” Vol. 1 con la seguente dizione: “9 – Cucuzza
Virmiciddara, altra varietà molto simile nello esterno ai poponi, ma un poco allungata, ed ovale, se non che ha la corteccia marmorizzata, è molto buona a mangiare, ed è così detta dallo sciogliersi la sua polpa, quando è cotta, in tanti fili simili ai vermicelli”.
L’Azienda Verdi Colline ha inoltre segnalato la Zucca Virmiciddara per l’Arca del Gusto, progetto della Fondazione Slow Food per la Biodiversità. Slow Food, tramite il progetto presidi, tutela le “Susine Bianche di Monreale”, presidio Slow Food che valorizza e sostiene le varietà Susine Sanacore e Susine Ariddicore, tipiche delle campagne monrealesi.