Monreale, 18 aprile 2018 – I lavori d’aula di ieri sera, durante la seduta del consiglio comunale, hanno mostrato nuovamente il consigliere di maggioranza Toti Gullo sferrare attacchi contro alcuni esponenti del governo comunale, che farebbero, a suo giudizio, i furbetti.
Dopo le pesanti critiche mosse il giorno prima contro il vicesindaco Giuseppe Cangemi, sul tema dei rifiuti (Monreale città della munnizza), Gullo rincara la dose, e allarga addirittura il tiro, contro chi non perderebbe occasione di danneggiare Capizzi e cercherebbe di metterlo in difficoltà.
In aula è in corso la discussione sulla delibera di riconfinamento del territorio monrealese che comporterebbe la cessione a San Giuseppe Jato di più di 2.000 ettari di terreno. Il vicesindaco Giuseppe Cangemi aveva aperto i lavori illustrando il documento, e sottolineando i disservizi lamentati dai 159 residenti nelle contrade Dammusi, Signora, Bommarito, Ginestra. In particolare modo i monrealesi di queste contrade criticano il pessimo servizio di raccolta dei rifiuti, prima svolto dalla società d’ambito ABA Palermo 2, che serviva anche San Giuseppe. Dal fallimento della società erano seguiti dei problemi, ma il servizio della raccolta sarebbe comunque disciplinato da un regolamento comunale: “Il punto di conferimento dei rifiuti – spiegava Cangemi – è lontano e prevede un abbattimento delle tasse. Alcuni servizi possono svolgersi in convenzione con il comune di San Giuseppe”. Cangemi aveva spiegato all’aula come la qualità dei servizi offerti dipendesse essenzialmente dalla complessa conformazione del territorio monrealese, difficile da gestire, ma che comunque si sarebbe proceduto ad una verifica per apportare un miglioramento.
Una posizione non adeguata, secondo Gullo, ad un’amministrazione che sarebbe invece dovuta intervenire in anticipo per prevenire la richiesta di secessione da parte di propri concittadini: “Dov’é la politica? Quali sono gli atti concreti portati avanti dall’amministrazione? Passeremo alla storia per il dissesto finanziario, per la perdita del patrimonio, per la processione del SS. Crocifisso che non potrà arrivare all’abbeveratoio dopo 391 anni. Dove siete stati fino ad ora?”
Per Gullo, così come sottolineato da altri consiglieri comunali d’opposizione, la relazione presentata da Cangemi non chiarisce la posizione dell’amministrazione: “Il sindaco Capizzi non si faccia rappresentare dai vaneggi di chi crea il caos”. Per Gullo l’indirizzo politico dato dal sindaco alla sua maggioranza è invece chiaro, a differenza di quanto detto dal vicesindaco Cangemi che “divagava tra le nebbie della Val Padana. L’assessore Cangemi sovverte la posizione del sindaco”.
Gullo, però, sgombra qualsiasi interpretazione distorta delle sue parole: “Io non faccio opposizione quando analizzo i fatti, il sole non si copre con la rete”. Ma è chiaro che “c’è chi appartiene ad un altro progetto, alternativo a quello del sindaco Capizzi, che cerca di metterlo all’angolo, non si affrontano così i problemi. Il sindaco verrà messo in croce quando il 3 maggio la processione non arriverà all’abbeveratoio, dopo 391 anni di storia. Cosa è stato fatto per evitarlo? Mi auguro che l’assessore Gelsomino riesca a risolvere il problema, ma mi sembra difficile”.
Ho voluto questo sindaco, l’ho voluto in politica prima che nascesse, ho fatto più campagna elettorale per lui più che per me, ma ho il dovere morale di attenzionare quando noto qualcuno fare il furbetto. E non permetterò che qualche furbetto faccia il doppio gioco. C’è qualche assessore che rema contro il sindaco, non si spiega perché cerchi di metterlo in difficoltà in ogni occasione”.
Gullo sottolinea come ormai si sia ad un passo dalle prossime amministrative: “Io voterò Capizzi se si ricandiderà, altrimenti è un’altra storia”.
Durante i lavori d’aula il consigliere di Alternativa Civica prende più volte la parola per sottolineare l’inadempienza di alcuni assessori: “Cosa ha fatto fino ad ora l’amministrazione con il comune di San Giuseppe per evitare questa grana? Perché adesso ci scontriamo con i cittadini? Mi sembra che da una parte i dirigenti e quindi l’amministrazione si esprimano in modo favorevole alla delibera, ma dall’altro il secessionista D’Alcamo dice di no e spiega, tramite i quotidiani (VEDI ARTICOLO), che bisogna stipulare la convenzione con il comune di San Giuseppe Jato. Ammesso che San Giuseppe voglia farla, quali sono gli atti posti finora per fare la convenzione? I tavoli tecnici, le analisi. Siamo andati al consiglio comunale di San Giuseppe per dire che è un errore avanzare questa proposta di riconfinamento? La politica dov’é?”