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Aumento Tari? I consiglieri di Forza Italia presentano ricorso al Prefetto. L’assessore Cangemi: “Nessun cambiamento delle tariffe è avvenuto”

Monreale, 1 febbraio 2018 – L’aumento Tari c’è stato oppure no? È scontro aperto in consiglio comunale tra l’opposizione che grida “all’aumento della tassa sui rifiuti” e l’amministrazione che risponde “non c’è stato nessuno aumento”. Un susseguirsi di botta e risposta che a tratti non ha risparmiato neanche le questioni personali. A far discutere l’aula, la richiesta di non applicabilità delle modifiche tariffarie applicate con il regolamento IUC tassa sui rifiuti. 

Una variazione al regolamento che aveva chiamato il consiglio ad esprimersi ad agosto scorso, ma che già allora non aveva trovato il consenso dell’opposizione e non solo (Leggi qui). Una modifica del regolamento TARI che nasce dopo un esame, da parte dell’amministrazione, dei flussi in entrata della TARI 2016 e dell’ammontare delle riduzioni fruite dai contribuenti (Leggi qui).

A riscaldare gli animi anche il conguaglio per gli anni 2015 e 2016 “reso necessario in seguito ad un mero errore informatico di sistema”.

Dallo schieramento di Forza Italia si tratta di un “doppio schiaffo ai cittadini, aumento dei costi per i contribuenti non serviti e distanti dai cassonetti e vessazione non giustificata dietro lo spauracchio dell’errore informatico”. 

“Abbiamo presentato ricorso al Prefetto – ha dichiarato il consigliere Antonella Giuliano -. Oltre ad aver presentato l’ordine del giorno per l’annullamento della modifica abbiamo presentato ricorso al Prefetto riguardo la regolarità dei modelli di pagamento emessi in quanto contrari alla norma, attuabile solo per gli anni futuri e non per l’anno in corso o per quelli precedenti”. “Invece succede che confrontando i modelli di pagamento abbiamo visto che c’è stato un abbattimento sulle riduzioni che equivale ad un aumento del costo, e inoltre – continua il consigliere di Forza italia – si aggiungono due conguagli che a detta dell’amministrazione riguardano degli errori di calcolo, ma in realtà non vengono giustificati al cittadino, in violazione agli obblighi di trasparenza amministrativa”. 

“È la logica di mettere le mani in tasca”, rincara la dose il consigliere Angelo Venturella (FI), che non avrebbe dubbi: “La Tari è stata aumentata. Il vicesindaco nega l’evidenzia, i cittadini pagano un aumento non indifferente”.

Anche il  capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Guzzo, accusa l’amministrazione. “Due sono le illegittimità che stanno pagando i cittadini. L’amministrazione ha fatto pagare un conguaglio non dovuto, senza spiegare il perché. Poi hanno applicato il regolamento, votato ad agosto in consiglio comunale, in maniera retroattiva e non possono farlo, doveva partire dal 2018 invece ce lo ritroviamo nel 2017”.

“Partita la differenziata – continua Guzzo –  hanno parlato di riduzione delle tasse che non c’è stata. Gravissimo è il fatto che c’è una differenziata che ricicla materiali, come il cartone, che non sono di vero guadagno come invece lo sarebbe l’alluminio”. “I costi rispetto a quando c’era l’Ato si sono ridotti di più del 50% e il cittadino non ha degli sconti. Gli abitanti che prima differenziavano avevano delle riduzioni, da quando è partita la differenziata non gli vengono più riconosciute. Ad oggi il cittadino non vede nessun risparmio”.

Smentita più volte dall’assessore all’Igiene Urbana, Cangemi, la tesi del gruppo di Forza Italia. “I consiglieri Guzzo e Giuliano dimostrano una confusione di fondo”. Per l’assessore al ramo i due consiglieri sono confusi e lo dimostrerebbero nei loro interventi “parlando di aumenti che non sono stati applicati e che mai ci sono stati”. “La delibera approvata la scorsa estate dal Consiglio Comunale infatti apporta modifiche regolamentari, attraverso le quali si è attuata una diminuzione delle riduzioni. Anzi – aggiunge – abbiamo restituito parità ed equità di trattamento tra i contribuenti evitando che ci fosse sperequazione”. “Confermo dunque che nessun cambiamento delle tariffe è avvenuto e le stesse sono rimaste inalterate dal 2014”. “Rispetto alla questione dei conguagli si tratta invece di somme dovute poiché in quegli anni si è pagato di meno rispetto a quanto si doveva. Se un cittadino si accorge di aver pagato un tributo che non doveva o ancora di aver versato di più di quanto doveva non ha forse il diritto di richiederne la restituzione?” “Invito pertanto a non mistificare la realtà e a trattare le questioni per come esse realmente sono”. Ha concluso Cangemi.

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