“Nessuna mezza verità – dice Guzzo – ma solo verità risultanti dagli atti messi a nostra disposizione. È sicuramente più facile criticare che mettersi in discussione partecipando a una squadra di lavoro, ma ricordo che nessuno ha impedito al consigliere La Corte di far parte di questa commissione, sono certo, infatti, che lo stesso avrebbe sicuramente potuto dare un contributo notevole ai lavori della stessa apportando un valore aggiunto. Considerato che al tempo della chiusura ricopriva la carica assessoriale”. (Leggi qui)
Monreale, 4 ottobre 2017 – “A conclusione dei lavori della commissione avvenuta ufficialmente con il consiglio comunale di ieri, posso dire che mi spiace aver deluso le aspettative di chi, forse influenzato da questa ormai imperante mania del complotto, credeva che lo scopo della commissione ispettiva fosse quello di fare terrorismo, giustizialismo o, peggio, una qualche forma di speculazione politica”. “Ho sempre cercato di non perdere di vista la cosa più importante, rilevare i fatti (comprovati dai documenti) per dare una risposta a quello che era l’oggetto dell’indagine cioè capire se sussistevano o meno validi motivi che hanno portato poi alla chiusura della scuola”. Così si difende, dalle accuse sollevate da alcuni colleghi durante la seduta comunale di ieri, il consigliere Guzzo presidente della Commissione d’inchiesta della scuola di via Polizzi.
“Forse non tutti sanno – continua Guzzo – che le allusioni, le deduzioni e le affermazioni personali manifestate dai colleghi ‘delusi’, fondate sul sospetto, riguardano argomenti che non potevano in realtà in alcun modo essere inseriti nella relazione, e ciò per espressa previsione dello statuto (art. 23 ) ma che di certo nessuno potrà impedirne la valutazione alle autorità competenti”.
“Ad oggi, in verità, a rimanere deluso della seduta di ieri è rimasto unicamente il sottoscritto – dice Guzzo -ancora aspetto infatti di venire a conoscenza dei fatti contestatemi a mezzo stampa (e soltanto a mezzo stampa) dal consigliere Costantini riguardo a mie ipotetiche omissioni, alle mie censure e, soprattutto, mi aspettavo che il collega circostanziasse minuziosamente le accuse che mi vedrebbero, a suo dire, colpevole addirittura di ‘ricatto’ nei suoi confronti e nei confronti dei membri della commissione. Accuse gravissime mosse alla mia persona che in nessuna circostanza ieri il consigliere Costantini è stato in grado di dimostrare e su cui ha sorvolato, esattamente come mai erano state evidenziate nei verbali delle varie sedute di commissione. L’unica notizia inquietante che il consigliere Costantini nella seduta di ieri ha sottolineato è stata la notevole capacità dello stesso di sapere fare, il copiato. Non capisco infatti il perché non abbia voluto sottoscrivere la relazione della commissione per poi depositarne una tutta sua che altro non è che la fotocopia di quella depositata , salvo alcune aggiunte i cui contenuti sono già, oltre contenute nei verbali, stati trasferiti alla Procura e che nella relazione non potevano, ribadisco, essere inserite per espresso divieto dello statuto”.
“Una smania di protagonismo che forse è stata tenuta repressa dal giorno della sua mancata nomina alla presidenza della commissione e adesso scoppia senza apparente motivo, o ancor peggio un modo decisamente populista e privo di contenuti concreti di attrarre consensi”. Conclude il consigliere di Forza Italia.