Monreale, 10 giugno 2017 – Presentato ieri mattina il ricorso contro la deliberazione della Corte dei Conti relativa al dissesto finanziario del comune di Monreale.
Appena un giorno prima della scadenza dei termini, l’avvocato Carlo Comandé, incaricato dal sindaco Capizzi, ha presentato la documentazione con la quale cercherà di ribaltare il verdetto emesso dai magistrati contabili.
Il primo cittadino, all’indomani del deliberazione dei magistrati contabili, aveva dichiarato che avrebbe valutato, assieme al segretario generale del comune, la dott.ssa Domenica Ficano, se procedere alla dichiarazione di dissesto o se inoltrare ricorso, nel caso in cui ne avessero ravvisato i presupposti. Capizzi aveva spiegato che i rilievi della Corte dei Conti erano comunque riconducibili ad anomalie già in corso di risoluzione.
I magistrati contabili avevano, tra i vari punti sollevati, sottolineato come il bilancio 2015 fosse errato. In questi giorni la giunta comunale ha deliberato le modifiche al bilancio che devono però ancora essere sottoposte al vaglio del consiglio comunale.
Ancora in sospeso la posizione del Presidente dell’organo di revisione, il dott. Alessandro Polizzotto, per il cui ruolo, secondo i magistrati, si potrebbe configurare un conflitto di interessi. Il consiglio comunale è stato chiamato dalla Corte dei Conti a presentare una relazione sulla nomina di Polizzotto, relazione che ancora non è stata prodotta. Un ulteriore ostacolo al voto del bilancio 2015 in aula, dato che Polizzotto, in attesa della conferma della sua legittimità da parte del consiglio comunale, ha deciso di non apporre il proprio parere sul bilancio.
Ma gravi criticità vi sarebbero anche sullo schema di rendiconto 2016.
La Corte dei Conti ha infine sollevato seri dubbi sulla credibilità dell’ente, e sulla sua capacità di sostenere il piano di riequilibrio pluriennale: “le gravi criticità riscontrate, per la loro pregnanza, sono in grado di compromettere l’intera azione di riequilibrio, in quanto dissimulano il reale andamento gestionale rispetto agli obiettivi di risanamento prestabiliti attraverso l’occultamento di ulteriori e rilevantissime passività, che finiscono per aumentare considerevolmente il divario rispetto agli obiettivi di risanamento prefissati”.
La forte perplessità sarebbe essenzialmente legata all’incapacità dell’ente di riscuotere le tasse. Le entrate tributarie hanno infatti segnato una drastica riduzione negli ultimi anni.
Intanto l’avvocato Comandé ha inoltrato il ricorso. La Corte dei Conti avrà 30 giorni di tempo per esprimersi.