Trapani, 10 maggio 2017 – I carabinieri hanno eseguito u’importante operazione nei confronti della rete di fiancheggiatori del latitante Matteo Messina Denaro.
Dalle prime ore di questa mattina, i carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani stanno eseguendo un provvedimento di fermo, emesso dalla procura distrettuale antimafia di Palermo, nei confronti di 14 persone indagate per associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi e altri reati aggravati dalle finalità mafiose.
Al centro delle indagini del Ros la famiglia mafiosa di Marsala, di cui sono stati delineati gli assetti e le gerarchie. Documentate anche tensioni interne al sodalizio per la spartizione delle risorse finanziarie derivanti dalle attività illecite e l’intervento pacificatorio – nel 2015 – del latitante Matteo Messina Denaro. In tale quadro, le investigazioni hanno fornito inediti e importanti elementi, per l’epoca, in ordine alla operatività e alla possibile periodica presenza del latitante nella Sicilia occidentale.
Per investigatori e magistrati, Messina Denaro si sposta di frequente. La rete di assistenza e di protezione è ampia, questo ribadisce il provvedimento di fermo disposto dal procuratore Lo Voi e dai sostituti Carlo Marzella, Pierangelo Padova e Gianluca De Leo, della direzione distrettuale antimafia. E’ scattato un fermo d’urgenza perché dalle intercettazioni sembravano emergere fibrillazioni all’interno della famiglia mafiosa di Marsala. E c’era persino il rischio di un omicidio che doveva avvenire presto per risolvere l’ennesimo contrasto nel clan