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Da Monreale all’aeroporto: una donna vive a Punta Raisi per 9 mesi

Palermo, 14 gennaio – “Ho vissuto in macchina in una piazzetta di Monreale poi l’assicurazione è scaduta e non potevo rinnovarla. Ho venduto l’auto per 200 euro. Da Monreale sono finita all’aeroporto. “Io ho vissuto una vita agiata. Mio marito aveva una casa di riposo. I miei mi hanno lasciato una piccola eredità. Poi nel 2004 dopo la separazione è iniziata una nuova vita. Prima il mio ex coniuge mi dava quasi 600 euro di mantenimento. Poi più nulla”.

La sua storia ha fatto commuovere l’intera penisola, e sono queste le sue parole dopo aver vissuto 9 mesi all’interno dell’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo e dopo essere stata accolta da una cooperativa sociale.

Una vita normale, come lei stessa racconta, poi la separazione dal marito e da lì i problemi economici derivanti dal mancato pagamento dell’Assegno di mantenimento da parte dell’ex coniuge.

Separata e disoccupata, con i 300 euro al mese che le dà l’ex marito non può permettersi una casa. Così una palermitana di 59 anni per nove mesi ha vissuto all’aeroporto di Punta Raisi, fino a quando la polizia non ha segnalato il caso ai servizi sociali del Comune di Cinisi (dove ricade lo scalo), e oggi la donna è ospite della cooperativa LiberaMente che gestisce un bene confiscato alla mafia proprio nei pressi dell’aeroporto.

“In aeroporto ho trovato una vera famiglia. Persone che mi hanno accolto, mi hanno dato un aiuto una parola di conforto. Quello che non ho ricevuta dalla mia famiglia”.

Se i soldi le bastavano, due volte al mese prenotava la camera di un b&b per fare la doccia e dormire su un letto. Nulla nel suo aspetto e nei suoi comportamenti tradiva la sua condizione di senzatetto: «Non ha mai creato problemi – dice Antonio Coccia, dei servizi sociali del Comune -, i suoi modi dignitosi non lasciavano sospettare che fosse in difficoltà così serie».

“Questa mia storia diventerà un libro – afferma oggi la donna – Chiedo giustizia. Ci sono due avvocati che mi stanno seguendo in questo mio percorso perché ho avuto tanto male fatto in questi anni”.

 

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