Monreale, 19 ottobre 2016 – Solo il 48,7% dell’IMU riscosso nel 2015, appena il 27,7% della TARI. Importi inidonei a sostenere nel tempo un’efficace azione di risanamento, ma anche a garantire continuità nella resa di funzioni e servizi. Per la Corte dei Conti sarebbero queste le principali criticità a mettere a rischio il risanamento dei conti per il comune di Monreale.
Mancherebbero circa 4.600.000 euro di entrate dall’IMU e 4.900.000 euro dalla TARI. Solo la TASI registra un elevato tasso di riscossione pari al 96,3% dell’accertato, ma che in termini assoluti incide poco, per soli 683.898 euro.
Complessivamente, scrivono i magistrati contabili sulla relazione periodica inviata al comune il 13 ottobre, nel triennio 2013-15 le previsioni di entrata corrente fanno registrare, in termini di competenza, un minor accertamento di euro 8.860.938,00, che, per la sua entità, costituisce un grave fattore di squilibrio, “in grado di compromettere l’azione di risanamento programmata”.
L’andamento particolarmente negativo delle entrate tributarie e l’importanza strategica attribuita dall’ente ai fini del programmato riequilibrio (basato principalmente su un maggior gettito IMU per euro 3.000.000 annui), impongono un necessario approfondimento anche in relazione alla capacità di riscossione.
Per quanto concerne le entrate dal recupero dell’evasione tributaria, l’Organo di revisione riferisce della presenza di scostamenti “tra quanto riscosso per anno e comunicato dall’ufficio tributi e quanto contabilizzato dall’ufficio finanziario. Il disallineamento deriva dalla mancata certezza dei dati trasferiti dal Ministero in termini di IMU riscossa senza che diano evidenza nell’anno di competenza”.
Secondo i magistrati contabili anche la spesa per il personale eccede i valori del triennio 2011/13.
Sotto il profilo della cassa, la Corte dei Conti osserva il grave disavanzo corrente registrato a partire dal 2013.
In tale annualità, la differenza tra riscossioni e pagamenti complessivi ammonta ad euro -5.840.707,55, che si riduce nell’anno seguente a -214.068,82, per poi riespandersi nel 2015 ad euro -5.982.891,42. Risulta quindi evidente il grave disallineamento tra riscossioni e pagamenti correnti, complessivamente intesi, che, pur alla luce delle dinamiche estintive di passività pregresse, rischia di consolidare una situazione di grave squilibrio.
Il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del comune di Monreale è stato esitato dal Consiglio comunale con deliberazione n. 11 del 22 febbraio 2013 e successivamente rimodulato con successiva deliberazione C.C. n. 45 del 30 luglio 2013.
Successivamente, è stato sottoposto all’approvazione della Sezione regionale della Corte dei Conti, avvenuta con deliberazione n. 182 del 18 maggio 2015.
Con quel provvedimento, il Collegio, pur giudicando congruo il piano ai fini del riequilibrio, aveva posto l’accento su alcuni aspetti problematici, in grado di compromettere il ripristino degli equilibri.
La Sezione regionale della Corte dei Conti ha il compito di vigilare sulla corretta esecuzione del piano di riequilibrio pluriennale, e, in caso di accertamento di un grave e reiterato mancato rispetto degli obiettivi del piano, può attivare la procedura per la dichiarazione di dissesto dell’ente.
In conclusione, all’esito della verifica della seconda relazione semestrale, la Corte dei Conti ha accertato la presenza di rilevanti scostamenti della gestione rispetto alle previsioni del piano con riferimento ad entrate, spese e debiti da ripianare, e si è riservata di effettuare ulteriori valutazioni all’esito della prossima verifica, relativa al secondo semestre 2016, e delle successive determinazioni assunte dall’ente.