Monreale, 5 settembre – Da venerdì 2 settembre presso gli Uffici dell’Area Promozione Sociale e Territoriale di Via Venero gli uffici ricevono le istanze dei cittadini per ricevere il SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva), da molti denominata Social Card. Oggi è stato il secondo giorno di apertura caratterizzato da file e disordini davanti la porta dello sportello tanto che è stata necessario l’intervento dei Vigili Urbani. Gli impiegati comunali hanno accolto, predisposto e trasmesso telematicamente circa 66 istanze solamente durante la mattina, altre istanze sono pervenute negli orari pomeridiani.
I motivi dell’interminabile fila e dei numerosi momenti di tensione registrati tra gli utenti sono frutto dell’informazione dei cittadini. Molti infatti, dopo un’attesa snervante, hanno scoperto al momento della presentazione dell’istanza di non avere i requisiti necessari per godere del sostegno economica.
“Per decisione del Dirigente – fanno sapere dagli uffici – a partire da giovedì prossimo, non verranno presi in considerazione gli elenchi forniti dagli utenti ma l’accesso sarà consentito solo a 40 persone al giorno, e solo agli utenti effettivamente presenti in sala d’attesa”.
Il SIA, ricordiamo, è una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata. Per godere del beneficio, il nucleo familiare del richiedente dovrà aderire ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa sostenuto da una rete integrata di interventi. Le attività possono riguardare i contatti con i servizi, la ricerca attiva di lavoro, l’adesione a progetti di formazione, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute. L’obiettivo è aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia.
Per maggiori informazioni e per non arrivare allo sportello disinformati è possibile consultare la guida proposta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Clicca qui per scaricare la guida.