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Morto il superboss Bernardo Provenzano, aveva 83 anni

PALERMO – Il boss corleonese Bernardo Provenzano è deceduto all’interno dell’ospedale San Paolo a Milano. Era stato condannato al cercere a vita anche per le stragi, Provenzano si trovava in carcere dall’11 aprile 2006, quando venne arrestato dopo 43 anni di latitanza. Nel 2013 è iniziata la malattia con il conseguente peggioramento delle condizioni di salute.Per questo i suoi avvocati avevano chiesto la revoca del 41 bis. Nel novembre del 2013 i suoi parenti avevano scritto al ministro della Giustizia affinchè revocasse il regime di cercere duro. L’istanza fu respinta.

Provenzano è stato latitante dal 1963 al 2006. E’ ritenuto reponsabile degli omicidi di Giuseppe Russo, Beppe Montana, Ninni Cassarà, Piersanti Mattarella, Pio La Torre, Michele Reina, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Boris Giuliano, Paolo Giaccone, Cesare Terranova e Rocco Chinnici e per le stragi di Capaci e via D’Amelio, per quelle del 1993 e per la strage di viale Lazio. Il super boss era anche imputato al processo per la Trattativa Stato-mafia, la sua posizione fu sospesa nel procedimento proprio a causa delle precarie condizioni di salute.

Grave stato di decadimento cognitivo, lunghi periodi di sonno, rare parole di senso compiuto, eloquio assolutamente incomprensibile, quadro neurologico in progressivo, anche se lento, peggioramento: e’ l’ultima diagnosi che i medici dell’ospedale hanno depositato. Nelle loro conclusioni i medici dichiaravano il paziente “incompatibile con il regime carcerario”, aggiungendo che “l’assistenza che gli serve e’ garantita solo in una struttura sanitaria di lungodegenza”.

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