Corleone, giugno – Oggi per l’ennesima volta, Corleone è stata associata alla mafia. Si narra di un presunto inchino durante la processione di San Giovanni davanti l’abitazione di Riina in cui vi abita la moglie Ninetta Bagarella, fermata non voluta volontariamente come sottolinea lo stesso Padre Domenico. Attualmente sia il Presidente della Confraternita che Padre Domenico non possono rilasciare ulteriori dichiarazioni poiché si aspettano maggiori direttive dal Vescovo di Monreale Michele Pennisi.
Questo evento riecheggia un altro caso analogo che ha già fatto discutere le cronache in Calabria e nel Catanese; è necessario sottolineare il disprezzo e l’incredulità di tutti i cittadini corleonesi nell’apprendere la notizia, soprattutto dopo anni di lotta alla mafia per fare in modo che Corleone fosse nota, a seguito dell’impegno dei cittadini, come capitale dell’antimafia.
Difatti a tal proposito domani si terrà la “manifestazione contro il giornalismo sbagliato e la finta antimafia”, organizzata da Lorena Pecorella, rivolto a tutti i cittadini per schierarsi contro le notizie distorte che sono state divulgate. La manifestazione si terrà in piazza Falcone e Borsellino durante la processione di San Leoluca dato che, a causa dei fatti odierni, è stata disdetta la “corsa di San Leoluca”, con l’obiettivo di far partecipare anche tutte le confraternite. Questo rappresenta un chiaro segnale del radicale cambiamento di Corleone.