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I loculi del cimitero di Grisì con i soldi del terremoto. Pica: “Ordine del giorno in consiglio”

Grisì, 3 giugno – “I soldi per la costruzione di 70 loculi all’interno del cimitero di Grisì, frazione di Monreale, sono stati attinti da quelli destinati alla ricostruzione post terremoto (art. 5) assegnati ai privati a causa dell’impossibilità materiale, del Comune, di reperire le somme direttamente dal proprio bilancio; ora emerge anche il rischio concreto che i nuovi loculi possano costare alle famiglie ben euro 1.800,00”. Afferma la consigliera comunale del Partito Democratico Rossella Pica.

I costi di costruzione inoltre sarebbero lievitati di euro 945,00 rispetto al passato, quando il costo era di euro 955 di fronte al nuovo costo di oltre euro 1.900,00.

“Ciò che rischia di accadere – afferma Rossella Pica – è sintetizzabile in tre passaggi. Il primo passaggio vede le somme dell’art.5 (fondi post terremoto per i privati) presi per costruire i 70 nuovi loculi. Il secondo vede l’aumento dei costi di costruzione dei loculi, nonostante la partecipazione delle famiglie, da euro 955,00 a oltre euro 1.900. Il terzo passaggio vede che le somme di oltre euro 1.900,00, che il Comune incasserebbe, non rientreranno a Grisì, in quanto destinate nel bilancio comunale complessivo”. La consigliera del PD pur ritenendo necessaria la scelta della costruzione di nuovi loculi si chiede perché i cittadini di Grisì devono pagare tre volte quei loculi, una penalità che si somma ai mai arrivati 20 mila euro/anno derivanti dal parco eolico installato a Grisì oppure alla perdita del finanziamento di 363 mila euro per la scuola di Grisì.

“Probabilmente – continua Pica – tecnicamente e politicamente, l’iniziativa necessita di essere affrontata nella sua totalità: costruire dei nuovi loculi con i soldi del terremoto e prevedere anche un costo intero per le famiglie, è eccessivo”. La consigliera del PD presenterà un Ordine del Giorno per chiedere all’Amministrazione di ridurre sensatamente questo costo che sa tanto di beffa. “Auspico – conclude – che, come già purtroppo accaduto con altri ordini del giorno, non venga messo nel cassetto. L’auspicio è che venga portato prima possibile in consiglio comunale”. “Grisì non è terra di promesse e di conquista elettorale, o di amici di serie A e cittadini di serie C”.

La consigliera di Grisì inoltre ritiene chiaro che qualora fosse utile per l’Amministrazione e per raggiungere la cancellazione di una beffa, certamente, l’ordine del giorno potrebbe essere sostenuto da una petizione dei residenti di Grisì.

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