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L’antivilla comunale: un parcheggio, non più un ritrovo per i cittadini!

Quelli appena letti sono quesiti che si pone il Consigliere comunale Massimiliano Lo Biondo. L’esponente del Pd non pensa minimamente di rimanere dietro le quinte, a maggior ragione per il fatto che le primarie si avvicinano sempre più.

Già tempo fa Lo Biondo aveva denunciato alla stampa locale questo uso poco affine al famoso motto “la legge è uguale per tutti” di parcheggiare negli spazi dell’antivilla comunale. Spazio in cui un tempo tanti genitori portavano i loro bambini al parco giochi. A quanto pare adesso viene usato come “parcheggio abusivo di gran lusso” il cui utilizzo porta danni: caditoie metalliche e pavimentazione distrutta. In pratica i bambini non possono più giocare perché mancano i giochi, con le biciclette non si può accedere perché è vietato, è altresì vietato l’ingresso ai cani; è possibile che però si possa parcheggiare?

Una nostra lettrice ci ha evidenziato proprio il problema del divieto. La signora scrive: “Considerando che non abbiamo l’abitudine di circolare in bici come gli Olandesi, a chi è riferito il divieto? Ai bambini? Ditemi dove posso portare le mie figlie in bici o il mio cane a passeggio?!”.

Queste le parole del consigliere: “Che nell’antivilla comunale sia tacitamente consentita finanche la sosta di auto prive di autorizzazione, è un fatto inverosimile, sintomatico di un senso civico ormai andato in vacanza perenne. E’ inaccettabile pensare che scomparse nel nulla le giostre per bambini l’antivilla comunale sia diventata un parcheggio abusivo super lusso. Questo modo ormai ventennale  di lasciare andare le cose continua ad accompagnare e consentire, di fatto, la distruzione del bene pubblico. Distruzione i cui danni causati saranno pagati da chi? Ancora una volta dai cittadini? Basta! Che siano chiamati a pagare i furbi”.

E non è finita qui. Lo Biondo chiede, con una nota ufficiale, all’amministrazione che sia ripotata alla luce e restituita alla Città e ai cittadini la fontana storica dell’allora refettorio dei Benedettini, oggi trasformato in Aula Consiliare. Dopo i lavori di recupero del Complesso Monumentale Guglielmo II, la fontana fu rimossa ma non fu collocata in altri luoghi.

Certo, privare davvero la città dei suoi beni non è proprio un gran bel gesto. Forse “l’addetto ai lavori” si è dimenticato di questa fontana oppure non ha proprio idea di dove piazzarla. 

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