Sono quartieri in cui i cittadini vivono a diretto contatto con la spazzatura sia perché “i punti di raccolta”, sguarniti da qualsiasi tipo di cassonetto, sono giornalmente invasi dai rifiuti che rimangono accatastati per settimane – come noi di Filo Diretto abbiamo periodicamente e ampiamente documentato con foto e filmati – sia perché i quartieri si sviluppano su strette stradine le cui abitazioni sono ubicate a pianterreno, a diretto contatto quindi, con la strada invasa da sacchetti di spazzatura, topi, scarafaggi, zanzare e mosche.
Abbiamo anche pubblicizzato gli eventi straordinari in cui la spazzatura veniva rimossa con “pale meccaniche”, ma questo stato di parziale pulizia – perché la rimozione non è mai stata completa – è sempre durato qualche ora soltanto.
In estate il problema si acuisce, specie in queste zone, dove la sera per tornare a casa devi percorrere, a piedi, strette stradine buie e lunghe scalinate invase da scarafaggi e topi e ti saltano sui sandali.
Invitiamo il sindaco a delle passeggiate serali per il quartiere Bavera e San Vito, i cittadini non vogliono più sentire scuse e giustificazioni, vogliono soluzioni. E’ un diritto vivere in un ambiente pulito, e questo diritto, da anni, ci è stato negato.
Alcuni abitanti delle zone in questione continuano a mandarci richieste di aiuto che “giriamo” al sindaco. In via Arco San Martino infatti la spazzatura continua ad accatastarsi.
Pubblichiamo altre lettere ricevute, oggi, in redazione:
“Fino a ieri la spazzatura era il doppio… ci sembra poco igienico invitare persone a casa e fare vedere questo disagio… fino a ieri sera abbiamo fatto finta di non essere a casa per non fare venire persone a trovarci, di quello che c’era… e se ogni volta è cosi, non possiamo sempre prendere scuse con i parenti e amici… mi dica lei se questa è igiene!!!”
“L’aria è irrespirabile… siamo obbligati a mangiare con le finestre chiuse per evitare che il cattivo odore ci avvolga mentre pranziamo e per evitare che i moscerini, le zanzare e le mosche ci diano compagnia… ma per essere ascoltati a chi dobbiamo rivolgerci, visto che proprio di fronte ci vive un bambino di 2 anni che si priva di giocare sul balcone con la bici come un bambino comune… grazie in anticipo…”
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