A fronte di un gettito complessivo derivante dal pagamento della Tarsu per il 2013 di € 6.200.000, fino a metà maggio è stato riscosso poco più del 10%, circa € 700.000. Quindi un importo nettamente inferiore a quello previsto dall’intero versamento della prima rata, poco più di 2 milioni di euro. Effetto certamente della dichiarazione fatta “al balcone” dal sindaco di Matteo, che comunicava ai cittadini di non tenere conto dell’invito al pagamento della prima rata, in attesa dell’incontro che avrebbe avuto con il Presidente Crocetta.
Quindi, in un periodo in cui si prevedeva che il gettito derivante dal versamento della tassa sui rifiuti soliti urbani avrebbe dato ossigeno alle casse comunali, si è verificato invece un problema di liquidità. Una prima dimostrazione c’è stata con il pagamento degli stipendi di Aprile, erogati solo ricorrendo ad un’anticipazione di tesoreria, soluzione comunque onerosa perché comporta il pagamento di interessi.
Per il mese di maggio la condizione di cassa del comune non è certo migliorata, ed il pagamento degli stipendi rimane a rischio. Tra stipendi dei dipendenti comunali e dei dipendenti dell’ATO la spesa mensile per il comune si aggira intorno al milione di €.
Il comune attende l’anticipazione del fondo di rotazione, ma i tempi, con la crisi di governo, si sono dilungati.
Il DPCM, Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che contiene anche l’anticipazione per Monreale, era arrivato al tavolo dell’ex Presidente, il Sen. Monti, per la firma, ma con la crisi di governo la fase conclusiva dell’iter si è inceppata. Si rimane in attesa che il nuovo Presidente Letta apponga la propria firma.
Un’altra strada percorsa dall’amministrazione per scongiurare il mancato pagamento degli stipendi, è di ottenere in tempi brevi l’anticipazione alla Cassa Depositi e Prestiti.
L’addendum al decreto che va a sbloccare i pagamenti delle PA ha esteso la possibilità di utilizzare l’anticipazione, prima prevista solo per le spese in conto capitale, anche per sostenere le spese correnti. Riaperto il termine, dal 30 aprile all’8 maggio, gli uffici del comune di Monreale hanno prontamente integrato la richiesta. Ma le risorse disponibili sono limitate, e a fronte di una richiesta di 12 milioni di €, l’anticipazione attesa è di poco meno di un milione di €.
Intanto cresce il numero dei ricorsi presentati al comune contro il pagamento della Tarsu. Più di un centinaio al momento. Un dato che non sembra destare gravi preoccupazioni per gli uffici del comune, certi del sicuro rigetto da parte della commissione tributaria.
Le doglianze poste alla base del ricorsi sono relative alla legittimità e costituzionalità della tassazione. Questo ricorso presuppone un iter che si svilupperà attraverso i tre gradi della giurisdizione tributaria fino in Cassazione. Considerando quindi la velocità dei tempi giudiziari, l’esito definitivo del ricorso si avrà tra diversi anni, per cui, anche in caso di accoglienza del ricorso, le conseguenze in termini di cassa ricadranno sulla futura amministrazione.
Intanto confermiamo ai contribuenti che non sono tenuti ad ottemperare al pagamento della tassa entro giugno, dato che hanno ricevuto solo un “invito” a farlo. La cartella esattoriale, che è il vero atto tributario, dovrebbe essere inviata a settembre ai contribuenti, che avranno ancora 60 giorni di tempo per pagarla. L’unico aggravio a loro carico sarà costituito dalle spese di notifica di € 5,16.
Dall’amministrazione arriva però l’invito ai contribuenti, se ne hanno la possibilità, a non aspettare oltremodo la fine dell’anno, perché assieme alla Tarsu 2012 si troverebbero a pagare anche la Tares del 2013 e, poco dopo, la Tares 2014.
Infatti la legge prevede che dal 2013 la Tares, la nuova tassa che sostituirà la tarsu, dovrà essere pagata nello stesso anno di competenza.
La norma, in questo primo anno di applicazione, consente di spostare la prima rata, che potrà quindi decorrere dal mese di luglio. Al comune pensano di farla slittare ulteriormente in avanti di qualche mese, per cui, con molta probabilità, verrà deliberata a settembre. Ma, a gennaio 2014, si dovrà pagare anche la Tares relativa al 2014. Quindi il rischio è di sovrapporre tre annualità in pochi mesi: Tarsu 2012, Tares 2013, Tares 2014.
Molti cittadini, d’altra parte, intendono presentare ricorso in commissione tributaria contro la cartella esattoriale che arriverà a settembre, sperando così di ottenere la sospensione del pagamento, in attesa del pronunciamento del giudice sulla legittimità del ricorso. La concessione della sospensione da parte del giudice è però legata all’esistenza di due presupposti: la fondatezza del ricorso, il cosiddetto “fumus boni iuris”, e il “periculum in mora”, cioè il pericolo che dalla momentanea esecuzione dell’atto, cioè dal pagamento della cartella in pendenza di ricorso, possa derivare un danno grave e irreparabile al contribuente. Per i ricorrenti non indigenti, quindi, il pagamento della cartella esattoriale va comunque effettuato entro i termini previsti.