In questi giorni il Ministero dell’Interno, Direzione Centrale della Finanza Locale, ha inviato al comune di Monreale una comunicazione nella quale chiede chiarimenti e integrazioni sul piano di riequilibrio pluriennale approvato a febbraio. Abbiamo quindi chiesto all’assessore La Fiora, principale artefice e responsabile di questo percorso di risanamento dei conti del comune, di fare il punto sulla situazione e soprattutto di spiegarci se vi sono ostacoli al completamento dell’iter.
Assessore La Fiora, facciamo il punto sulla situazione del piano di riequilibrio pluriennale. Un esponente sindacale in questi giorni ha emanato una nota, ripresa anche da alcuni consiglieri comunali, nella quale interpreta con grande preoccupazione una comunicazione del Ministero dell’Interno sul Piano di Riequilibrio Pluriennale. C’è da preoccuparci?
Ho appreso dalla stampa la preoccupazione espressa dai sindacati sull’istruttoria del piano di riequilibrio da parte del Ministero dell’Interno, e ho soprattutto letto una serie di menzogne sulla presunta mancanza di trasparenza da parte dell’amministrazione proferite da un rappresentante sindacale (Nicola Giacopelli, CISL, ndr) che mi sembra più che altro un politico di razza. Si legge nella nota che sono passati più di due mesi dalla presentazione del Piano senza che se ne abbia avuto più notizia. Il sindacalista non è al corrente che il decreto Salva Enti prevede un iter ben strutturato: l’approvazione del piano di riequilibrio sarebbe dovuta avvenire entro il 25 febbraio (noi l’abbiamo approvato il 22 febbraio), e dopo il Ministero degli Interni avrebbe avuto a disposizione altri 60 giorni di tempo per esperire una prima istruttoria sul piano di riequilibrio. Che quindi siano trascorsi quasi due mesi senza che né noi né l’opinione pubblica ne avesse avuto notizie è normale e previsto dal decreto Salva Enti. Inoltre mi sono sempre premurato di fornire dettagliate informazioni nella sede competente, cioè la commissione bilancio, così da informare i consiglieri comunali, ma ho anche espresso massima disponibilità ad incontrare i sindacati qualora mi venisse da loro richiesto.
Il 24 aprile, al 59° giorno, è arrivata la nota da parte del Ministero dell’Interno con la richiesta di chiarimenti e approfondimenti sul piano di riequilibrio, il tutto nella normalità delle cose.
Cosa vi ha richiesto Il Ministero dell’Interno?
Sono state richieste integrazioni e chiarimenti che già ci aspettavamo. Ricordiamo che noi siamo stati tra i primi ad elaborare il piano di riequilibrio, quando ancora non era previsto uno schema ben preciso, ma solo i contenuti che il piano doveva avere. Abbiamo quindi seguito un nostro schema. Successivamente la Corte dei Conti ha approvato delle linee guida per uniformare l’istruttoria del piano, sul piano nazionale, da parte delle diverse sedi della Corte dei Conti. I comuni che hanno elaborato il piano successivamente all’elaborazione di queste linee guida hanno cercato di uniformarsi e di seguirlo, per semplificare l’istruttoria successiva. Noi che eravamo già in una fase avanzata di elaborazione e di conclusione del piano, non potevamo facilmente modificarlo. Per questo la richiesta di integrazioni.
Cosa prevede questo schema?
Lo schema prevede l’aggiunta di tabelle con la storicità dei dati finanziari ed economici dell’Ente. Già ci aspettavamo che avremmo dovuto fornire un’integrazione al piano, infatti l’80% del lavoro è stato già fatto. Fa male leggere nella nota sindacale che il piano non sarebbe conforme. Bisogna capire di quali conformità si parla altrimenti si getta discredito su un’amministrazione che sta facendo un lavoro straordinario. Preciso che, mentre al comune di Monreale sono stati chiesti chiarimenti, ad altri è stato rigettato il piano e sono passati alla fase di dissesto. Noi siamo all’interno di un percorso positivo e tranquillo.
Altri comuni hanno chiesto a me e ai funzionari della ragioneria una collaborazione per elaborare il loro piano di riequilibrio. I nostri uffici si sono trovati ad affrontare tematiche nuove, e li hanno affrontate efficientemente. A loro va riconosciuto un grande merito.
Chiederei al rappresentante sindacale perché durante i 60 giorni che abbiamo avuto a disposizione per elaborare il piano di riequilibrio abbiamo dovuto sbracciarci per trovare la collaborazione dei dipendenti del nostro comune e dello stesso sindacalista per fornirci i dati di cui avevamo bisogno per fare la ricognizione dei debiti fuori bilancio e per determinare l’entità del debito nei confronti dell’ATO. Quest’attenzione e preoccupazione l’avrei preferita durante quei 60 giorni di lavoro intenso.