E’ notte e stanco sto tornando finalmente a casa. Sto attraversando via Venero, immerso nel silenzio notturno spezzato solo dal rombo di qualche automobile. Questa calma mi fa sentire bene e mi fa apprezzare una Monreale diversa, tranquilla, una Monreale migliore, una Monreale onirica, dei sogni. Monreale è bellissima di notte.
Sto per arrivare a casa ma la mia attenzione viene attratta da qualcosa; una saracinesca di un negozio in cui qualche tempo fa si vendevano begli oggetti, regali, preziosi. In questo locale adesso una famiglia di orientali ha deciso di aprire un negozio di abbigliamento, uno di quei tanti “negozi cinesi” che ormai siamo abituati a vedere in ogni città.
C’è qualcosa che non va in questa saracinesca. Leggo infatti delle parole, scritte probabilmente con un gessetto bianco. “Cinesi di merda”, leggo.
Ed ecco, la vergogna subito mi assale come fosse un brivido ghiacciato che risalendo lungo la schiena blocca i pensieri. Decido quindi di fotografare queste frasi e scatto una foto. Il mio stato d’animo adesso è cambiato: vergogna, pena e tristezza.
Vergogna perché anche nella mia città ho realizzato che esiste qualcuno che disprezza l’altro, il “diverso”, colui che dovremmo accogliere.
Pena non per la famiglia di orientali che con dignità e grande forza di volontà decide ogni giorno di andare avanti ma provo pena per colui o colei che ha scritto meschinamente e vigliaccamente queste parole.
Provo anche tristezza, un’amara tristezza perché è notte, è ormai tardi. Il sogno di una Monreale diversa si è infranto in una saracinesca e domani, risvegliandomi tornerà tutto uguale.
Monreale, frasi razziste su una saracinesca di un negozio cinese
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