Sembrava che il 2013 potesse cominciare con un nuovo “progetto” per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti e avevamo sognato un paese pulito, dove finalmente si dava importanza alla raccolta differenziata e dove si poteva, contemporaneamente ed in sinergia, lavorare per sensibilizzare i cittadini al rispetto dell’ambiente, per poter salvaguardare anche la nostra salute.
L’ordinanza sindacale del 12 gennaio sembrava troppo prematura però, visto che ancora, dall’interno degli uffici dell’ATO, non tutto era pronto.
In quell’ordinanza si parlava di organizzazioni precise di tempi e spazi, e di multe per chi non avesse rispettato le regole dettate. Pochi conoscono questa ordinanza e dall’amministrazione niente è stato fatto per pubblicizzare adeguatamente almeno i punti più importanti.
Forse doveva rimanere tutto sulla carta?
Continuiamo a documentare come appare il territorio. Magari ogni tanto i cumuli vengono rimossi, ma ci vuole poco e le cataste di spazzatura si accumulano poco tempo dopo e, quando non vengono bruciate, in molte zone, rimangono lì per giorni, per settimane, per mesi e, nel caso dell’amianto, anche per anni.
L’immagine dunque è sempre lì, indelebile nella nostra mente, la diossina nei nostri polmoni, la vergogna nei nostri cuori.