La nostra Terra: ultima risorsa per sperare in un futuro migliore.
Molti fra di voi sapranno che a Monreale dal 1508 al 1866 nel mese di Maggio si te-neva una grande fiera Agricola che attirava la gente dei paesi vicini, una fiera curata dal monastero di San Castrenze a cui facevano riferimento i contadini Monrealesi. Una fiera della quale sarebbe importante approfondire gli aspetti sociologici già solo per il fatto che sia durata più di trecento anni; era (da quel poco che sono riuscito a leggere) una grande fiera dei prodotti del nostro territorio, una specie di mega mercato del contadino ante litteram, il Salone del Gusto a cielo aperto….una festa! Dal 1866 però, per le vicende storiche che ben conosciamo, legate alla sopressione delle case religiose, quella fiera non venne mai più ripetuta. Nonostante ciò la cultura agricola e gastronomica del territorio Monrealese, non senza ferite, ha resistito all’aggressione del ‘800 e del ‘900 e questo oggi è per noi la prova concreta di quanto le nostre radici siano ancora vive e salde. I prodotti ancora oggi sono svariati dal pane e i biscotti di Monreale, alle fave, al Cardo “vruricato” di Pioppo alle susine bianche e gli ortaggi, al vitigno Perricone, all’olio, possiamo dire di avere tutto quello che si può desiderare. Sono eccellenze che rappresentano in sé un patrimonio incredibile e la possibilità vera per il nostro sviluppo economico nonostante la crisi attuale. Tutto pe-raltro supportato da un patrimonio artistico e monumentale di livello mondiale. Allora cos’è che non ha funzionato? Cosa è mancato? Cosa manca? E’ vero oppure no che il turismo è stato poco e male valorizzato? Abbiamo tutto quello che serve per sperare di avere dei veri posti di lavoro e una migliore qualità della vita nel giro di pochi anni, eppure si continua a sperare (come sta accadendo proprio in questi giorni) in aiuti dalla Regione e dallo Stato, in dilazioni di pagamento, e si continuano a chiedere ai cittadini sacrifici che probabilmente non salveranno nessuno. Abbiamo tutto quello che serve per sperare: ABBIAMO LA NOSTRA TERRA!