Il capogruppo del PD in Consiglio comunale, Salvino Mirto, ha gentilmente risposto alle domande che gli abbiamo posto a proposito della delibera approvata con 12 voti favorevoli, 1 contrario e 9 astenuti, che riguardava il decreto cosiddetto “Salva Enti”.
DOMANDA: Sul decreto Salva Enti il PD si è astenuto, mostrando, in questo momento d’emergenza, la disponibilità alla collaborazione, anche perché l’alternativa sarebbe stata il dissesto. Può dirci, adesso che abbiamo solo 60 giorni per predisporre un piano di riequilibrio da sottoporre alla Corte dei Conti per essere approvato, come intendete procedere in Consiglio comunale?
S. MIRTO: L’astensione del PD sulla delibera in oggetto è dovuta al senso di responsabilità del nostro partito per la risoluzione dei problemi della nostra città. Non è disponibilità alla collaborazione con la giunta di Matteo, ma soltanto la presa d’atto di una situazione finanziaria del nostro Comune al limite del dissesto finanziario. Il nostro voto d’astensione è solo funzionale alla determinazione della maggioranza ad assumere la propria responsabilità verso la città. Il ragionamento sul piano di riequilibrio lo verificheremo sui contenuti della proposta che ci presenteranno.
DOMANDA: Pensa, alla luce della sua lunga esperienza in Consiglio comunale, che riusciremo a farcela senza ricorrere al Fondo di Rotazione?
S. MIRTO: Occorre verificare qual è la vera entità di esposizione finanziaria verso i fornitori, i clienti terzi del comune, il fabbisogno economico e finanziario dell’ente e le risorse che il Comune può disporre per la parte di finanziamento esterno e interno.
DOMANDA: Lei è d’accordo al progetto di alienazione degli immobili comunali per rimpinguare le casse dell’Ente?
S. MIRTO: E’ un discorso che si ripete puntualmente da diversi anni ma al momento non siamo riusciti a vendere alcuni beni che negli altri anni sono stati messi in vendita.
DOMANDA: Cosa avrebbe fatto Lei per non arrivare al “bivio”: dissesto o Salva Enti?
S. MIRTO: Si tratta di avere un concezione diversa dell’amministrazione comunale e una diversa filosofia amministrativa che nel tempo cambi il percorso di 20 anni di gestione-amministrazione del centro destra che ci ha portato al fallimento (locale, regionale, nazionale).