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Una telefonata a “Donna Franca”, la madre del piccolo Giuseppe Di Matteo ucciso da Matteo Messina Denaro

Caputo: "Mi ha trasmesso l’incontenibile dolore, ma anche la solitudine di chi è condannata al doloroso ricordo, per sempre"

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera inviata da Salvino Caputo

Sig. Direttore, 

Ho atteso che il comprensibile clamore suscitato dall’arresto del boss latitante Matteo Messina Denaro cedesse il posto alle attività investigative finalizzate a individuare fiancheggiatori e  rinvenire documenti dei quali il boss mafioso era certamente a conoscenza oltre che geloso custode. 

Oltre che unirmi ai sentimenti di gratitudine verso le forze dell’ordine e della magistratura inquirente, sentimenti certamente doverosi oltre che sentiti, ho ritenuto, invece doveroso oltre che spontaneo, chiamare la Sig. Francesca Castellese, mamma di Giuseppe Di Matteo ucciso barbaramente dalla ferocia di Matteo Messina Denaro oltre che dai vertici di Cosa nostra.

La Sig. Castellese, che da oltre un decennio onora me e la mia famiglia con sentimenti di sincero affetto oltre che di profonda amicizia, anche oggi, dopo il nostro colloquio, mi ha trasmesso sia l’incontenibile dolore, ma anche la solitudine di chi è condannata al doloroso ricordo, per sempre. 

“Donna Franca”, come da tempo viene chiamata dalle persone più vicine e che in questi lunghissimi anni ha osservato un silenzio rigoroso tanto quanto è profondo il Suo dolore di Mamma, anche oggi, dopo avere appreso a notizia dell’arresto del carnefice di Giuseppe, ha continuato a serbare il silenzio con la dignità di una mamma, che mai ha smesso di essere tale, nonostante ricorrenze ed inaugurazioni hanno puntualmente acuito ricordi e dolori.  

Colpisce, nel pieno del clamore e delle roboanti dichiarazioni anche provenienti da soggetti che  per altri e comprensibili motivi, dovrebbero evitare di comunicare, il silenzio, la riservatezza e la salvaguardia di un ricordo che deve albergare soltanto nel cuore di una Mamma e non deve divenire oggetto di esternazioni mediatiche.

La morte violenta e efferata di un bambino colpevole soltanto di chiamarsi Di Matteo non può certamente essere accomunata ai clamori mediatici legati all’arresto del principale colpevole.

Da Padre, più che da uomo di Diritto, con comprensibili sentimenti avevo espresso la notevole valenza dell’arresto del boss che aveva voluto anche la morte di Giuseppe.

Ma “Donna Franca” con il Suo fare garbato, elegante e colmo di dignità, ha risposto che sarà compito della giustizia degli Uomini affermare sanzioni e pene.

In questi drammatici e coinvolgenti momenti lo sguardo, i sentimenti ed i ricordi devono essere rivolti all’immagine di un bambino in groppa al Suo cavallo preferito.

Da padre avrei espresso certamente sentimenti di rabbia e esternato affermazioni di ferma condanna.

Ancora una volta la Sig. Francesca Castellese, con il Suo silenzio, ha soverchiato urla e  reazioni.

E continua a trasmettere, dopo decenni, la immensa forza del dolore e della dignità di madre.

Salvino Caputo    

 

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