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Nasce a Monreale Brique Coworking: parlano i professionisti Geom. Giovanni D’Amico e l’Arch. Designer Annalisa Sciuto

È dalla collaborazione dei diversi liberi professionisti e dalla integrazione delle loro competenze che si possono raggiungere i migliori risultati, a beneficio della clientela

Brique, l’azienda multi servizi creata da Giuseppe Quartararo, ha inaugurato a Monreale un nuovo spazio dedicato ai liberi professionisti che potranno così condividere postazioni autonome ma al tempo stesso interagire con altri colleghi. È il Coworking, un metodo di lavoro che, soprattutto al nord Italia e all’estero, non è certo una novità. Per questo progetto Quartararo ha realizzato un open space al primo piano di via Venero N 186.

“È dalla collaborazione dei diversi liberi professionisti e dalla integrazione delle loro competenze che si possono raggiungere i migliori risultati, a beneficio della clientela”, spiega il geometra Giovanni D’Amico, uno dei professionisti che ha preso parte all’iniziativa dell’azienda Brique.
D’Amico coniuga la propria attività professionale con la collaborazione stretta con Giuseppe Quartararo sfruttando le dinamiche del coworking, svolgendo servizi di progettazione, direzione lavori, progettazione termica, elaborazione di pratiche catastali, attività di coordinamento e consulenza d’impresa in materia di salute e sicurezza.
“Questi servizi professionali rappresentano le fondamenta per la realizzazione dei progetti del committente, che sia sistemare incongruenze pregresse oppure progettare nuove idee, seguendo la loro vita dal rilascio del dovuto titolo abilitativo, proseguendo con la direzione dei lavori ed il loro coordinamento durante la fase esecutiva fino alla chiusura degli stessi.”
Continua spiegando come seguire in maniera adeguata un’impresa, fornendo un’attività di consulenza affinché questa possa avere tutte le carte in regola per la realizzazione delle opere, sia importante per la salvaguardia della salute dei lavoratori e per la tutela delle responsabilità legate al committente il quale ha sempre la responsabilità, gli obblighi di verifica e di nomina delle figure principali del cantiere.
“Mi è sempre piaciuto questo settore del mio lavoro ed occuparmi di questo genere di servizi, può sembrare banale ma un’adeguata formazione/addestramento attraverso il conseguimento degli opportuni attestati, la redazione del documento di valutazione dei rischi D.V.R. o del piano operativo di sicurezza P.O.S., oltre ad essere degli obblighi per legge, possano portare molti giovamenti sia in termini di prevenzione che in termini di protezione”.
Grazie alla collaborazione ed al confronto continuo tra le diverse figure professionali e l’impresa esecutrice che lo spazio del coworking agevola la realizzazione di progetti con la formula “chiavi in mano” realizzando dei lavori che negli ultimi anni, con il ricorso alle varie tipologie di agevolazioni fiscali concesse dallo stato (come il cosiddetto bonus 110%), sono cresciuti in modo significativo richiedendo competenze specifiche.
Altra figura di rilevanza all’interno dell’ufficio tecnico di Brique è l’arch. Designer Annalisa Sciuto che si occupa di sviluppare la parte più creativa dei progetti fornendo la propria esperienza al servizio del committente.
“Ho accettato di lavorare per Brique perché ho ammirato fin da subito la lungimiranza di Giuseppe”.
Lei, originaria di Mazara del Vallo e monrealese di adozione, laureata presso la facoltà di Architettura dell’Università degli studi di Palermo in Disegno Industriale, sin dai primi anni post laurea si è addentrata nel mondo del design acquisendo negli anni le competenze che spaziano dal campo della grafica aziendale che mira alla realizzazione di immagini coordinate per le imprese, cartellonistica pubblicitaria e tutto ciò che concerne il mondo del graphic design nel senso più tecnico della parola. Già da subito dopo la laurea ha iniziato a collaborare con diversi studi tecnici del territorio palermitano e dopo anni di “gavetta” si è specializzata nel campo dell’interior design acquisendo quelle competenze necessarie per decidere non solo quale sia la migliore distribuzione degli spazi, ma quale sia la soluzione migliore per abbellire l’appartamento, scegliendo rivestimenti, finiture, arredamenti idonei.
“Il mio ruolo è quello di capire le esigenze del cliente e in seguito creo dei progetti ad hoc in funzione di chi lo andrà a vivere. Analizzo l’ergonomia degli spazi della casa che vanno studiati per essere in armonia tra di loro e funzionali alla vivibilità di tutto l’appartamento.
La scelta e il posizionamento di un divano, l’individuazione dello spazio dove realizzare un open space piuttosto che la cucina o la camera da letto, vengono studiati insieme al cliente e cuciti in base alle sue esigenze e alla sua personalità. Anche la scelta delle tinte delle pareti assume la sua importanza.
Nei miei progetti mi ispiro principalmente ad una pratica orientale che ha importanti ricadute sulla nostra vita quotidiana, il “Feng Shui “, che mira a creare una casa arredata in modo armonioso e trasmette serenità anche a chi la abita ricercando l’armonia nell’ambiente domestico, nella disposizione dell’arredamento, delle luci, del letto, delle piante e di tutto quello che compone un appartamento, casa e persona diventano così un unicum”.

La figura dell’interior designer al nord Italia è molto diffusa, perché c’è molta richiesta da parte dei clienti che chiedono un servizio chiavi in mano. “Ma proprio questa è la filosofia di Brique e di Giuseppe Quartararo che si è voluto avvalere di una figura specializzata nella gestione degli spazi interni”.
“Accompagno la clientela nello scegliere un po’ di tutto, dal pavimento ai rivestimenti di un bagno. Ma è un lavoro che si costruisce lentamente con il cliente del quale bisogna apprezzare i gusti.
A tal proposito all’interno della realtà Brique mi occupo anche di contattare le aziende, talvolta anche estere, progetto personalmente mobili su misura ai clienti così da creare degli spazi unici nel loro genere. Il cliente spesso arriva già con idee ben precise, ed è un po’ diffidente, scettico su questo tipo di consulenza. Chiede solamente di trasformare in progetto le sue idee, ma alla fine apprezza sempre i consigli e comprende il valore aggiunto che deriva dall’affidarsi ad un professionista specializzato. Si raggiunge un livello di confidenza, e qualche volta anche un rapporto di amicizia, che ti portano a comprendere meglio quali sono i suoi gusti”.
È fondamentale che l’interior designer non si lasci condizionare dalle proprie preferenze. “Dobbiamo sapere consigliare sia chi ama uno stile rustico sia chi predilige uno stile moderno o classico. Il cliente deve amare la propria abitazione. Il progetto finale emerge dall’analisi di tante proposte che presento, delle quali la maggioranza verrà scartata, fino ad arrivare a quella che vestirà, come un abito, il gusto e le esigenze del cliente”.
La creazione del rendering in 3D del progetto è un lavoro semplice?
“No, diversamente da quello che può sembrare si tratta di una fase abbastanza complessa perché bisogna rendere molto realistica la progettazione degli spazi interni. Il cliente deve potersi immergere nel suo appartamento, apprezzando il risultato finale dei pavimenti, arredamenti, finiture, oltre che degli spazi. E questo può avvenire anche attraverso l’ausilio di un visore 3D”.

Durante l’intervista all’ampio tavolo adibito al coworking cominciano a sedere geometri, architetti, carpentieri, capocantieri, che discutono sulle soluzioni più appropriate per soddisfare una specifica richiesta di un cliente. Presente anche Giuseppe Quartararo che ci anticipa il suo prossimo progetto. A pochi metri dal nuovo ufficio, nei locali occupati dall’ex panificio Lucchese, sorgerà anche un ampio show-room.

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