Ha riabbracciato i genitori P., il bambino di Pioppo che la scorsa settimana era finito in coma dopo avere ingerito del metadone. Adesso sta abbastanza bene. Già da giorni i medici avevano risolto il problema cardiaco, mentre ad oggi anche i polmoni stanno riprendendo a funzionare autonomamente. “Gli hanno tolto l’ossigeno – spiega la mamma al telefono -. È stato trasferito dalla terapia intensiva dell’ospedale dei Bambini (dove era entrato martedì 21 in stato comatoso, ndr) in reparto”. Qui veglia adesso su di lui 24h su 24 il nonno.
“Ormai sembra ripreso, parliamo al telefono, è allegro”, conferma la mamma.
Una triste vicenda, quella che ha coinvolto il ragazzino di 9 anni residente a Pioppo, e che la mamma ci ha raccontato nel dettagliato resoconto di quella drammatica sera (VEDI ARTICOLO).
Su quanto avvenuto, su cosa abbia spinto dei giovani a dare del metadone ad un bambino di 9 anni (sembrerebbe spacciandolo per tè) l’autorità giudiziaria sta lavorando.
I genitori di P. non hanno avuto alcun contatto con questi giovani, perlopiù maggiorenni. Si trovano a piede libero e non hanno mai provato a contattare la famiglia di P. per chiedere scusa della loro azione, e soprattutto per provare a giustificare quanto avvenuto, se causato dallo “sballo”, dato che sembra impossibile che abbiamo somministrato volontariamente un oppiaceo ad un bambino di 9 anni, facendogli seriamente rischiare di perdere la vita.
P. A giorni potrebbe essere dimesso dal Di Cristina. Per lui questa vicenda potrebbe trasformarsi solo in un brutto ricordo. Non è così per la comunità di Pioppo.
Un giovane della frazione monrealese, Alex, nel settembre del 2020 era rimasto vittima di un terribile pestaggio, pur se avvenuto alle porte di Monreale. Allora la politica, la chiesa, le associazioni del territorio si erano interrogate su questa deriva sociale, e su come intervenire per fermarla. Ma dopo una manifestazione tenutasi in piazza Gugliemo II nessuna concreta iniziativa era seguita, almeno da parte delle istituzioni, mentre Alex ha trovato il conforto di amici e volontari di Pioppo.
A distanza di meno di due anni da questo terribile episodio un altro coinvolge un’altra famiglia della frazione monrealese.
Adesso la comunità di Pioppo non vuole più attendere, e si interroga su cosa sia opportuno fare per evitare che simili episodi possano verificarsi in futuro. Lunedì sera c’è stato un incontro presso la sede di Orarune, dove Comitato Pioppo Comune, Protezione Civile e altre associazioni si sono incontrate per fare il punto sulla situazione e per pensare insieme su come intervenire, soprattutto per spingere le istituzioni a non stare a guardare. Nella consapevolezza che senza un piano d’azione a largo raggio, che coinvolga più attori, un’altra semplice manifestazione per dire basta alla violenza o alla droga sarà perfettamente inutile.