Con oltre 2,4 milioni di casi di sindromi simil influenzali, termina la stagione influenzale 2020-21 ma senza che l’epidemia sia mai partita. Ciò non accadeva da vent’anni grazie a diversi fattori, inclusa una competizione virale che ha visto prevalere il Sars-Cov2, e le misure di protezione messe in campo per contrastare la pandemia, di fatto, il Covid ha fermato il virus stagionale. A fare il punto della situazione epidemiologica italiana è l’Istituto Superiore di Sanità.
La curva epidemiologica sostanzialmente è rimasta da ottobre a oggi sempre sotto soglia epidemica, grazie alle misure anti-Covid che hanno ridotto anche la circolazione di altre infezioni respiratorie, come virus intestinali e molti altri che in altre stagioni hanno colpito un po’ tutti. Durante la stagione 2020/21 un totale di 6.818 campioni clinici sono stati ricevuti e analizzati dai diversi laboratori afferenti alla rete InfluNet e, tra questi, nessuno è risultato positivo al virus influenzale. Di questi però 1.470 sono risultati positivi al Sars-CoV2.
“Nell’autunno scorso si preannunciava una stagione difficile per la co-circolazione del Sars-CoV-2 e dei virus influenzali – commenta Antonino Bella, esperto del Dipartimento Malattie Infettive dell’Iss – . E inveceper la prima volta negli ultimi 20 anni non c’è stata un’epidemia stagionale di influenza. Questa malattia, che colpisce mediamente 5-6 milioni di italiani ogni anno e ne accompagna alla morte quasi diecimila ogni inverno, è semplicemente scomparsa”.