MONREALE – Giovani Schimmenti in città è il compagno per eccellenza. Il suo nome è sinonimo di sinistra, quella fatta di battaglie, sindacali e politiche, condotte al fianco dei più deboli. La sua è una voce che desta sempre interesse, che viene ascoltata con attenzione per il ruolo che ha avuto in città, assieme ad altre figure, nella edificazione di una cultura di sinistra.
Raggiunta la soglia degli 80 anni, il suo rimane uno sguardo lucido, sempre presente sulle dinamiche monrealesi, sociali e politiche. E le sue analisi, da padre nobile della sinistra monrealese, sono di quelle che meritano la giusta considerazione, perché sorrette dalla passione per il bene comune e scevre da interessi personali.
E dalle sue parole traspare la delusione per il percorso che il PD sta seguendo, a Monreale, sotto la guida di Silvio Russo.
“Mi trovo d’accordo con Lillo Sanfratello per quanto riguarda la confusione creata dall’elezione di Silvio Russo a segretario del Partito Democratico di Monreale”.
Silvio Russo durante le ultime amministrative aveva sostenuto il sindaco Arcidiacono alla guida di una lista civica. “Anche io ho sostenuto Arcidiacono, ed esprimo un giudizio positivo su questa amministrazione. Ma il PD nel 2019 non c’era e quindi non si era espresso a suo favore”.
Per Schimmenti risulta inconcepibile come Silvio Russo, eletto segretario del PD, abbia trascinato il partito al seguito di Arcidiacono.
“Sarebbe stato opportuno che lui non fosse stato eletto segretario del PD. Un’altra figura sarebbe stata più indicata, e magari avrebbe permesso di dialogare in maniera più costruttiva con l’amministrazione, mantenendo però una propria identità. Che tra l’altro è tutta da costruire”.
Per l’anziano comunista a Monreale mancherebbe quella chiarezza necessaria per rifondare un’area di centro sinistra, con proprie idee e contenuti.
“L’unico che si è dichiarato del PD in consiglio comunale è stato Davide Mirto, gli altri hanno mantenuto la loro adesione alle liste civiche”.
“In occasione delle ultime elezioni indette al Congresso del PD io mi sono astenuto dal voto – continua Schimmenti -, anche perché la figura politica di Silvio è incompatibile con quella di rappresentante sindacale. È scritto nello statuto della CGIL. Nel 2014, in seguito al mio ingresso in politica, io mi dimisi da segretario dello SPI CGIL di Monreale. È una questione di coerenza con i valori del sindacato.
Il PD nella nostra città risulta frenato. I dirigenti del PD provinciale ancora non si rendono conto che il partito a Monreale non può avere un ruolo politico degno di questo nome. Ma è una situazione che non potrà durare a lungo”.