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Mafia, confisca di beni per circa 500.000 €, ville, aziende e rapporti finanziari

Salvatore Mulé avrebbe dovuto accorpare le cosche di Monreale, Altofonte, San Giuseppe Jato, Camporeale, Partinico, Borgetto, Montelepre e Giardinello

SAN GIUSEPPE JATOSalvatore Mulé, 44enne di San Cipirello, era stato arrestato nell’aprile del 2013 nell’ambito dell’Operazione “Nuovo Mandamento”. Era stato poi condannato in via definitiva, nel maggio 2018, a 17 anni di carcere per associazione mafiosa e delitti inerenti agli stupefacenti.

Salvatore Mulè, detto “u sicarro” era stato coinvolto anche nell’ambito dell’operazione PERSEO. Oggi si trova detenuto al regime del 41 bis.

Mulé era stato riconosciuto quale esponente di “Cosa nostra”, in qualità di reggente del mandamento mafioso di San Giuseppe Jato. Era stato tra i protagonisti del progetto di costituzione di un “super-mandamento” che avrebbe dovuto accorpare le cosche di Monreale, Altofonte, San Giuseppe Jato, Camporeale, Partinico, Borgetto, Montelepre e Giardinello. 

Successivi accertamenti patrimoniali avevano consentito alla magistratura di ricondurre al Mulé un villino, alcuni complessi aziendali e un terreno di San Cipirello, nonché alcune autovetture e dei rapporti finanziari, che denotavano un tenore di vita sproporzionato e incompatibile con i redditi di provenienza lecita.

Il valore dei beni oggetto del decreto di confisca, emesso dalla 1a Sezione “Misure di prevenzione” del Tribunale di Palermo, è stimato in circa 500mila euro. Oggi, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Monreale hanno dato esecuzione al decreto di confisca dei beni.

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