“Ieri sera, la Camera dei Deputati ha approvato la mozione di fiducia sulla legge di bilancio previsionale 2021 e bilancio triennale 2021-2023. La manovra, passata a maggioranza con i voti del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle, della Sinistra-Art.1 e di Italia Viva, tra gli altri innumerevoli provvedimenti che una legge di bilancio dello Stato può contenere, ha al suo interno importanti modifiche che superano alcuni dubbi del superbonus 110%, misura di punta delle politiche del recupero del patrimonio edilizio, della sostenibilità e della riqualificazione energetica mediante riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera”.
A darne comunicazione è Tonino Russo, ex deputato del PD ed amministratore di Raiexpert, società di project management su grandi opere e superbonus al 110%.
“Come è noto, il governo nazionale e la sua maggioranza parlamentare lo scorso luglio avevano approvato, all’interno del “Decreto Rilancio”, la possibilità per i condomini e per le singole unità abitative di poter effettuare lavori di efficientamento energetico e di consolidamento strutturale antisismico praticamente a costo zero o quasi” – continua Russo -.
“Infatti, già in quella circostanza, era stata prevista la copertura totale del costo dei lavori (100%) e in aggiunta perfino gli oneri finanziari (10%), per le eventuali cessioni di credito, anche nella variante dello sconto in fattura. Le modifiche approvate ieri concedono la possibilità anche ai proprietari, o comproprietari esclusivi, di stabili fino a 4 unità immobiliari, di poter accedere al superbonus 110%. Viene inoltre superato anche il dilemma sui sottotetti nelle coperture a falde. Il provvedimento infatti prevede che si possono considerare “superfici disperdenti” anche i tetti al di sopra dei contro soffitti degli ultimi piani”.
“Ma la novità più importante – afferma Russo – è però la proroga di sei mesi più sei (se si è superato il 60% dello stato di avanzamento dei lavori) rispetto alla scadenza iniziale che era fissata al 31 dicembre 2021. Quindi, ci sarà tempo per tutto il 2022. Anche per i potenziali interventi sulle case popolari, la data slitta di un anno: in questo caso dal 30 giugno 2022 al 30 giugno 2023, consentendo di avere tempo a sufficienza per completare i lavori senza la preoccupazione di non riuscirvi entro scadenze troppo ristrette. In quest’ultimo caso, molto dipenderà ora dagli IACP e dalla celerità e chiarezza degli indirizzi dei governi regionali circa l’operatività concreta”.
“Dunque, – sottolinea l’ex parlamentare e founder di RaiExpert (società di project management sul 110% su scala nazionale) – adesso si può procedere con una forte accelerazione sia per le residenze private, singole o in condominio, che per la ristrutturazione dell’edilizia popolare di proprietà pubblica. In ogni città italiana, a partire da quelle che hanno bisogno di un maggiore rilancio economico, dovremo evitare di sprecare questa grandissima opportunità e, anzi, approfittarne il più possibile. Come tutte le grandi opportunità il Superbonus 110% può sembrare inarrivabile ma rivolgendosi ad esperti del settore diviene un obiettivo alla portata di tutti.”
Infine, conclude: “Chi ha sempre sostenuto che: “la nostra economia riparte solo se riparte l’edilizia”, non ha che prendere atto che le misure adottate dal governo nazionale sono davvero epocali, potenzialmente capaci di muovere il PIL e di far respirare l’economia e il Paese tutto portandolo fuori dall’impoverimento sociale che la pandemia da covid ha generato o aggravato. Serve poco: rompere gli indugi, rimboccarsi le maniche, favorire l’apertura di numerosi cantieri a cominciare dalle nostre abitazioni”.