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È pace fatta tra Gianfranco Micciché e Matteo Salvini

PALERMO È pace fatta tra Gianfranco Micciché e Matteo Salvini che oggi si è recato in visita a Palazzo dei Normanni.
Ad accogliere l’ex capo del Viminale al suo arrivo a Palazzo Reale è stato proprio il leader azzurro che nel passato non ha lesinato critiche al Capitano. “Ho regalato a Salvini una statua di Santa Rosalia – ha detto Micciché – lo aiuterà ad amare Palermo”. Sembra quindi sotterrata, almeno per ora, l’ascia di guerra tra i due leader.
 
La visita in Sicilia dell’ex vicepremier è iniziata ieri, quando Salvini si è recato a Palazzo d’Orleans per un incontro informale con il governatore siciliano Nello Musumeci. Quindi la visita in Questura e poi al commissariato Oreto. Salvini ha preferito non compiere la passeggiata al mercato storico di Ballarò, inizialmente in programma, dove decine di residenti avevano dato vita ad un’assemblea cittadina di contestazione.
 
Miccichè ha accompagnato il senatore in una breve visita a Palazzo dei Normanni, a cominciare dalla mostra Castrum Superius, in compagnia del direttore della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso, per finire alla cappella Palatina. Quindi il presidente dell’Ars e il leader del Carroccio sono rimasti a parlare nella sala cinese di alcuni argomenti tra cui il problema dell’immigrazione e quello della burocrazia. “Vedo tutti i presupposti per poter andare avanti insieme”, ha dichiarato Miccichè al termine dell’incontro.
 
In seguito Salvini ha incontrato la stampa con i deputati del neo gruppo parlamentare leghista. Con i cronisti ha parlato di tutto, spaziando da temi di carattere regionale a argomenti di interesse nazionale.
Salvini ha detto che il ponte sullo Stretto non è alternativo ad altre opere infrastrutturali. “Se, come discutevamo con Musumeci, si può fare anche con denaro privato, bene – ha detto Salvini – C’è un progetto vecchio che va attualizzato e c’è un contenzioso da chiudere”.
Sulle province è stato duro: “Aver svuotato le Province di uomini e denari è stata una sciocchezza tremenda – ha detto – In Sicilia 16mila km di strade sono rimaste orfane delle Province e cadono a pezzi”.
 
Sul percorso della Lega in Sicilia Salvini si è detto soddisfatto e sull’incontro di ieri con Musumeci nega di aver discusso di poltrone. “Non abbiamo parlato di assessorati, rimpasti, accordi politici – ha dichiarato – Quello dipenderà dalle scelte locali. Siamo una forza autonomista e quindi non viene Salvini a disporre. La Lega in Sicilia è totalmente autonoma nelle sue scelte. Ci saranno a breve elezioni comunali importanti, e la Lega sarà presente. Da Marsala a Enna e Agrigento“.
 
Sul caso Gregoretti si è detto sereno. “Penso di essere l’unico politico che aspetta il processo con gioia. Voglio vedere quel giudice che ritiene che avere difeso il mio Paese sia un crimine, a quel punto il popolo italiano farà le sue considerazioni”.
 
Il leader della Lega ha detto che farà trovare le porte sbarrate a coloro che cercheranno nella Lega “un autobus per perpetuare il suo sistema di potere, chi porta invece esperienza positiva e voglia di fare è il benvenuto. Sono molti di più i ‘no’ che diciamo rispetto ai ‘si’, accogliere tutti a prescindere non va bene, non siamo il M5s”.
 
Sempre ieri Salvini ha tenuto un incontro pubblico al teatro Al Massimo. Nelle vicinanze, come preannunciato, i manifestanti aderenti al Movimento Sardine hanno protestato intonando slogan contro il leader del Carroccio, ed esibendo striscioni e citofoni finti.
 
Successivamente si è svolta la cena elettorale all’Astoria Palace di Palermo, alla quale hanno preso parte circa 400 persone. Oggi, terminata la conferenza stampa all’Ars, Matteo Salvini ha lasciato l’isola, annunciando la volontà di ritornare già la settimana prossima, ma sul versante orientale.
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