Monreale, 13 novembre 2018 — Continua a sgorgare l’acqua dal marciapiede delle case popolari di via Santa Liberata, ad Aquino. L’annoso problema non ha ancora trovato una soluzione, e anzi sembra che le istituzioni non abbiano intenzione di intervenire.
Da anni, infatti, permane un grosso danneggiamento alle tubature che collegano il contatore generale dell’acqua ai contatori delle singole abitazioni. Proprio a giugno di quest’anno, per citare solo l’ultimo dei gravi disagi provocati dalla perdita, i residenti delle palazzine hanno dovuto fronteggiare allagamenti interni agli edifici.
Ma le conseguenze sono anche altre: la quotidiana fuoriuscita di acqua dal suddetto tratto, oltre a rappresentare un pericolo per i residenti in quanto la strada è costantemente bagnata, negli ultimi anni ha fatto lievitare a dismisura le bollette, con cifre che sforano i 17.000€ semestrali. Importo che chiaramente non è imputabile a un eccessivo consumo idrico da parte delle famiglie. Pertanto da almeno un anno gli abitanti di via Santa Liberata hanno smesso di pagare le bollette dell’acqua.
A poco è servito sollecitare gli enti: l’IACP (Istituto Autonomo Case Popolari), ente proprietario dei padiglioni, non ha risposto alle richieste dei residenti; due anni fa il Comune di Monreale aveva assicurato che il problema sarebbe stato risolto, ma le attuali condizioni dicono il contrario. Ormai è dal 2002 che il problema persiste, e per sopperire all’emergenza gli abitanti delle palazzine hanno pagato le riparazioni necessarie anche a loro spese. Basti pensare che, solo negli ultimi tre mesi, sono stati necessari 4 interventi di ripristino delle tubazioni.
“Dovrebbe essere l’IACP a pagare il surplus dei consumi — dice uno dei residenti —. Noi prima facevamo il conteggio dell’acqua che effettivamente passava dai contatori di ogni appartamento, e pagavamo solo quanto ci competeva. Non potevamo certo sobbarcarci dell’onere di pagare somme così alte che, tra l’altro, sono causate da un danno che dovrebbe essere proprio l’Istituto Case Popolari a riparare”.
Nell’ultimo anno i 33 nuclei familiari dei 4 padiglioni interessati hanno deciso di non pagare più un euro, sperando così di sollecitare un intervento repentino. Ma in realtà l’acqua continua ad arrivare e dell’IACP o del comune (proprietario dell’acquedotto e fornitore del servizio idrico) non si è fatto vivo più nessuno.
Intanto l’IACP non sembra avere risposte da dare. L’abbiamo contattato, ma le nostre telefonate vengono messe in attesa e bloccate dopo pochi secondi. Quello dell’acqua è uno dei problemi che affliggono i residenti di via Santa Liberata, ma sicuramente quello che richiede un intervento urgente e definitivo.