Monreale, 18 luglio 2018 – La Curia di Monreale torna in possesso dei beni di Tagliavia. In particolare dell’”Azienda agricola santuario Maria Santissima del Rosario di Tagliavia”, che, a luglio 2017, era stata sottoposta ad amministrazione giudiziaria, dopo che ne era stato dimostrato il controllo da parte della mafia di Corleone, facente capo a Totò Riina.
I Carabinieri del Ros e il Gruppo di Monreale avevano dimostrato che tramite lavoratori fantasma l’azienda agricola aveva ottenuto finanziamenti per più di un milione di euro.
Ma già da tempo la Curia aveva provveduto a licenziare l’unico dipendente dell’azienda, Francesco Di Marco, così come l’ultimo rettore, che non avrebbe adeguatamente vigilato sulle infiltrazioni all’interno dell’azienda.
Per la Sezione Misure di prevenzione del Tribunale non vi è più la necessità di procedere all’amministrazione giudiziaria, non ci sarebbero più infatti rischi di infiltrazioni mafiose.
“Dalla relazione dell’amministratore giudiziario – si legge nel decreto di revoca – emergono elementi che consentono di ritenere conlcusa la rimozione delle situazioni di fatto e di diritto che avevano determinato la misura”.
L’Arcivescovo di Monreale, Monsignor Michele Pennisi, “ha operato – spiega l’avvocato Massimo Motisi – in maniera incisiva e determinante per interrompere qualsiasi pericolo di infiltrazione mafiosa. È stato infatti nominato un nuovo rettore, individuati i nomi di eccellenza per comporre il nuovo consiglio degli affari economici nella persona del professor Fazio, del dottor Scavone e dell’avvocato Sarullo ed ancora sono stati presi accordi con la Missione Speranza e Carità”.
150 ettari tra Ficuzza e Corleone, coltivati a grano e uliveti, sono stati ceduti alla Missione “Speranza e Carità” di Biagio Conte.