Palermo, 13 maggio 2018 – Entro mercoledì Palazzo d’Orleans avvierà la gara per il trasporto dell’immondizia all’estero. I costi saranno a carico delle amministrazioni comunali meno virtuose. Né Palazzo Chigi né Palazzo d’Orleans hanno intenzione di coprire le spese al posto degli enti locali siciliani, che quindi dovranno fare da soli. La Regione, sarà chiarito nell’avviso, non mette un euro e fa solo da tramite fra i gestori del servizio (Comuni e Srr) e le aziende private che aderiranno alla manifestazione d’interesse.
Con il via libera del governatore Nello Musumeci entro mercoledì il dipartimento Acque e rifiuti pubblicherà il bando per l’invio dei rifiuti fuori Regione. E non mancano le novità: il costo in più, almeno 20 milioni di euro, per l’invio oltre lo Stretto sarà a carico dei Comuni che non fanno almeno il 35 per cento di differenziata. Quindi Monreale è uno tra i comuni siciliani che hanno fatto meno raccolta differenziata, almeno fino a novembre 2017.
Su 390 comuni Monreale si trova nella 332 esima posizione. Nel corso dell’ultimo quadrimestre il comune normanno ha registrato una percentuale di raccolta differenziata pari al 7,72%. Da registrare anche un leggero incremento dal gennaio 2017 fino a novembre. Dall’1,3% la percentuale di raccolta differenziata è passata all’11,9%. Il trend positivo rispecchia gli sforzi fatti sino a oggi dall’amministrazione comunale nell’avvio del servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti differenziati. Ancora troppo pochi sono però i monrealesi che si premurano di differenziare. La raccolta differenziata a Monreale non coinvolge ancora il 100% dei 39.187 residenti. Il servizio è infatti attivo solo a Monreale centro e nella frazione di Villaciambra. A mancare all’appello ci sono ancora consistenti aree del territorio e importanti frazioni come Pioppo, Aquino, San Martino delle Scale e Grisì. In Sicilia sono trentasette i Comuni che hanno superato la soglia del 65% di raccolta minima prevista per legge (nel 2016 erano ventitrè), settantuno quelli che si attestano tra il 50% e il 65% (nel 2016 erano cinquantuno).
In questi giorni la Corte dei Conti ha bacchettato al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il primo cittadino è stato citato a giudizio per danno erariale per un danno stimato in diversi milioni di euro. Al centro della contestazione il mancato avvio della differenziata tra il 2012 e il 2014. L’indagine nasce da un esposto del Movimento 5 stelle con prima firmataria l’ex deputata Claudia Mannino, dopo il quale la Guardia di finanza ha avviato alcune indagini.
La Guardia di finanza ha rilevato i livelli di differenziata: nel 2011 il 9 per cento, il 2012 il 9 per cento, il 2013 il 9 per cento, il 2014 addirittura scende all’8 per cento. Nel frattempo, il Comune ha pagato alla ex Amia (che era controllata comunque da Palazzo delle Aquile), 98 euro a tonnellata dal 2011 al 2013 e 65 euro nel 2014. Il danno è stato stimato prendendo a riferimento i livelli di differenziata previsti dalla legge regionale del 2010 che fissava il 35 per cento nel 2011, il 40 nel 2012, il 45 nel 2013, il 55 nel 2014 e il 65 per cento nel 2015. Livelli poi modificati successivamente nel nuovo piano regionale. I magistrati contabili nella citazione a giudizio contestano 970 mila euro a Raffaele Lombardo e 620 mila euro a Rosario Crocetta.