Palermo, 20 marzo 2018 – Anche quest’anno l’università di Palermo ha aperto le sue porte agli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori di Palermo e della provincia per far conoscere le cellule staminali e i benefici che si possono trarre dal loro uso. L’iniziativa battezzata Unistem è giunta alla sua decima edizione.
A dare il benvenuto agli studenti giunti dentro l’aula magna Li Donni dell scuola Politecnica, è stata la dottoressa Mudò, responsabile del progetto. Successivamente ha preso la parola Ivan Fratini che è entrato nel vivo dell’argomento, spiegando cosa sono le cellule staminali e alcuni modi per ottenerle. Quando si tratta di staminali, si parla di cellule poco differenziate capaci di replicarsi moltissime volte in altre nuove cellule al fine di sostituire cellule malate dell’organismo e curare moltissime patologie di cui oggi gli esseri umani purtroppo soffrono.
Esse si possono trovare direttamente nei tessuti del corpo, nel sangue, nel tessuto adiposo, nel cordone ombelicale altre, invece, vengono rigenerate dalle cellule adulte del paziente con la stimolazione, tramite l’uso di alcuni mediatori chimici. L’unico problema di questo metodo è che le cellule possono impazzire e continuare a duplicarsi continuamente diventando cellule tumorali.
Come ha spiegato Antonio Russo, primario del reparto di oncologia medica del Policlinico, il tasso dei tumori è aumentato. Fortunatamente anche l’approccio terapeutico è migliorato, passando dalla chirurgia alla radioterapia alla chemioterapia all’immunoterapia.
Le cellule staminali in questo caso possono essere impiantate laddove il tessuto viene asportato perché malato. Come ha spiegato l’ingegnere Vincenzo Carruba, anche l’ingegneria chimica collabora con la medicina in questo settore, specialmente nella rigenerazione dei tessuti. Ha mostrato come è possibile duplicare le cellule partendo da un’unica cellula sana presente nel corpo del paziente, o come alcuni materiali, come il gorotex, possono essere utilizzati in ambito medico per la loro ampia duttilità. Il dottor Antonio Russo, inoltre, ha spiegato l’importanza la donazione delle cellule staminali e la compatibilità tra i donatori e la percentuale di trovare un donatore compatibile soprattutto nell’ambito familiari che solitamente è del 30% inoltre ha voluto evidenziare l’importanza della donazione del sangue e soprattutto del midollo osseo. Sicuramente la buona pratica da adottare è quella della prevenzione, perché com’è solito dirsi “è meglio prevenire che curare”.