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San Cipirello. Indagati sindaco e presidente del consiglio: «Sia fatta giustizia»

Un’altra informazione di garanzia sarebbe stata recapitata ad una dipendente comunale

San Cipirello, 30 ottobre 2017 – I carabinieri della locale stazione hanno notificato venerdì scorso un’informazione di garanzia al sindaco di San Cipirello Vincenzo Geluso e al presidente del consiglio comunale Giovanni Randazzo. La Procura di Palermo ha infatti aperto un fascicolo sulla scorta delle indagini iniziate da alcune bollette d’oro arrivate presso gli uffici del piccolo paese del Palermitano.

I fatti risalgono al 2012 e al 2013 quando il sindaco Vincenzo Geluso ricopriva la carica di presidente del consiglio comunale e Randazzo era capogruppo della maggioranza. Gli inquirenti starebbero indagando su un presunto reato di peculato, riguardante i servizi di telefonia concessi ad amministratori e dipendenti pubblici i quali avrebbero fatto lievitare le fatture di migliaia di euro. Nei prossimi giorni con molta probabilità riceveranno la ntifica della procura altri interessati. I due amministratori, insieme ad una dipendente comunale, sarebbero indagati poiché avrebbero utilizzato i servizi di telefonia in maniera spropositata.

Il sindaco di San Cipirello però si difende,  attribuendo la responsabilità alla società alla quale erano stati affidati i servizi di telefonia. «Servizi mai contrattualizzato da parte della Tim, tanto che oggi la società non ha mai fornito nessun contratto – dichiara a Meridionews il sindaco Geluso – Le cifre esorbitanti derivano dall’attivazione di servizi WAP che noi non abbiamo mai attivato, i costi relative alle sole telefonate erano esigui». Nel frattempo il primo cittadino chiede che venga fatta giustizia sul caso e annuncia la presentazione di una richiesta di risarcimento danni una volta chiarito ogni dubbio sul proprio operato. «Massima fiducia nella magistratura che ha il compito di fare luce su questi fatti».

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