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La giungla a Monreale? Esiste, ecco dov’è

La voce dei cittadini.

Riceviamo e pubblichiamo

Monreale, 17 maggio – E’ un lotto di terreno esteso più o meno 3500 mq e fa bella mostra di sé circondando di verde la centrale Telecom, situata tra le Vie Principe di Palagonia ed Epifanio (così come si può vedere dalla foto allegata e tratteggiata di rosso, tratta dal sito di Google Earth).

Ha solo un piccolissimo difetto: è un terreno totalmente abbandonato, di proprietà comunale, che nel giro di qualche anno è diventato una sorta di giungla cittadina, rifugio di tanti animali (cani e gatti randagi, tortore, colombacci, gazze e – purtroppo – ratti di dimensioni anche notevoli).

Agli inizi degli anni ’90, prima che la zona a valle il complesso delle case popolari prospiciente la Via della Repubblica venisse urbanizzata, il terreno era stato destinato ad ospitare una scuola materna; il mancato reperimento delle risorse economiche e la contemporanea costruzione di edifici residenziali in cooperativa fecero spostare il progetto più a valle con la costruzione dell’odierna scuola elementare Morvillo: conseguenza di ciò fu, inevitabilmente, lo stato di totale abbandono dell’area.

Numerosi abitanti della zona hanno esposto le loro lamentele alle varie Amministrazioni che si sono succedute nel corso degli anni, sia in ordine alle carenze igienico-sanitarie che tale situazione comporta: presenza di ratti e di altri animali, presenza di rifiuti e infiltrazioni di acque maleodoranti; sia dal punto di vista della sicurezza in merito alla possibilità di esposizione ad incendi stante la folta vegetazione presente. A questo proposito alcuni anni fa, in seguito ad un incendio sviluppatosi, un vigile urbano e un carabiniere furono costretti a ricorrere alle cure dei sanitari, con evidenti sintomi di intossicazione da fumo, nel tentativo di circoscrivere le fiamme che stavano lambendo le vicini abitazioni.

In questi giorni, con l’arrivo della bella stagione, il Comune ha emanato un’ordinanza con la quale obbliga i cittadini a tenere puliti dalle sterpaglie i terreni privati; così facendo, però, l’Ente pubblico applica due pesi e due misure: da un lato obbliga i privati a tenere puliti, correttamente, i terreni onde evitare pericoli d’incendio; dall’altra non si attiva in egual maniera a pulire e a mettere in sicurezza i terreni di sua proprietà.

Auspichiamo, pertanto, una maggiore incisività da parte dell’Amministrazione nel far si che la zona venga bonificata e restituita alla pubblica fruizione magari, perchè no, con la creazione di un giardino che possa rivalutare la zona ed essere un’oasi in mezzo a troppo cemento.

Salvo Versaci 

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